L’attrice, star di Via col vento nel ruolo di Melania, nella sua lunghissima carriera aveva vinto due Oscar. Ma quel film kolossal che la rese popolarissima, proprio di recente è finito al centro delle polemiche per i contenuti razzisti, al punto che Hbo Max lo ha rimosso temporaneamente.Elegante, bellezza delicata, de Havilland venne scritturata dalla Warner Bros. per sette anni (quando non aveva ancora venti anni) e fu protagonista di una lunga e serie di film d’avventura – tra cui Capitan Blood (1935), La carica dei seicento (1936), La leggenda di Robin Hood (1938), Gli avventurieri (1939), I pascoli dell’odio (1940), La storia del generale Custer (1941) – ben otto dei quali al fianco del divo Errol Flynn. A Hollywood fiorirono le voci sui flirt con James Stewart, col miliardario e produttore Howard Hughes, col regista John Huston, con Clark Gable. La grande popolarità arriva col ruolo di Melania Hamilton in Via col vento, ma quella di Olivia de Havilland – nata a Tokyo dove il padre lavorava come avvocato – è una storia da romanzo per la rivalità con la sorella Joan (più piccola di quindici mesi), che scelse il nome d’arte di Fontaine. Fin dall’infanzia e per tutta la vita ebbero rapporti difficili e furono rivali. Nel 1942 Joan Fontaine la spuntò sulla sorella maggiore nella conquista dell’Oscar come miglior attrice protagonista, al quale quell’anno erano entrambe candidate: vinse per Il sospetto di Hitchcock, mentre Olivia de Havilland era in corsa per La porta d’oro di Mitchell Leisen.
Il rapporto fra le due negli anni fu segnato da dispetti reciproci e riconciliazioni. Nel 1975 la rottura definitiva. Fontaine dichiarò a People nel 1978: “Sono stata la prima a sposarmi, la prima a vincere l’Oscar, la prima a diventare madre. Se morirò prima di lei la farò infuriare perché l’avrò battuta anche in quello”. Morì in effetti prima della sorella, nel 2013, a 96 anni. De Havilland si dichiarò “sconvolta e profondamente addolorata” per la scomparsa di Joan. Sono le uniche due sorelle nella storia del cinema ad aver vinto entrambe un Oscar come miglior attrice protagonista. Fu lei la modella che posò, brandendo una fiaccola, per il logo della Columbia; ha legato il suo nome agli anni d’oro di Hollywood anche se si allontanò dalle major che le offrivano solo ruoli da brava ragazza. Tra i suoi film Lo specchio scuro, La fossa dei serpenti (in cui aveva il ruolo di una donna vittima di un crollo psichico), miglior interpretazione femminile alla Mostra di Venezia del 1949; Nessuno resta solo di Stanley Kramer (1955); Luce nella piazza di Guy Green (1962), Piano… piano, dolce Carlotta di Robert Aldrich (1964), in cui recita l’amica Bette Davis. Tra le ultime apparizioni il catastrofico Airport 77 (1977) accanto a Jack Lemmon. Nel 1987 aveva lavorato per la televisione, aggiudicandosi un Golden Globe per Anastasia: The mystery of Anna sulla storia dei Romanov.