Quando si “costruiscono” annunci pubblici sui social e sulle emittenti locali bisogna riferire, con il cuore e sincerità, solo la verità alla gente che legge o ascolta, perché, alla fine, è sempre il cittadino, l’unico soggetto a pagarne le conseguenze, sia amministrative che economiche. In particolare, quando si affrontano argomenti quali la problematica della gestione dell’acqua pubblica, lascia quantomeno perplessi avvedersi che nel susseguirsi di una sentenza con un’altra, ovvero della Sentenza del Tar di Salerno anno 2014 la n. 1184 con quella del Tar Napoli, recentissima, la numero 3207/2020, a decidere è sempre il medesimo Magistrato.
Lascia perplessi che a difendere il Comune in entrambi i giudizi contro la GORI, uno innanzi al Tar Salerno l’altro al Tar Napoli, sebbene sia stato il medesimo avvocato di Napoli – il quale quindi non poteva non conoscere il pensiero di quel Magistrato che aveva già dato torto al Comune nel primo ricorso, come giudice del Tar di Salerno nell’anno 2014 – questi non ha fatto leva sulle norme processuali onde scongiurare uno scontato esito negativo, atteso il precedente reso dallo stesso giudicante, nelle more approdato al Tar Napoli, chiedendo la sostituzione del relatore del Collegio.
Sempre poi a guardare la decisione della Sentenza del Tar Napoli n. 3207/2020, il medesimo Magistrato fonda il suo ragionamento sulla scorta del passaggio in giudicato della sua precedente decisione resa al Tar di Salerno, che invece risulta essere stata impugnata dinanzi al Consiglio di Stato, con il ricorso numero RG 597/2015, ancora pendente, circostanza che dovrebbe essere nota anche al legale professionista che difende gli interessi del Comune di Roccapiemonte, per cui lascia perplessi che sia stata sottaciuta.
Partendo da queste mosse, quando ahimè i giochi sono fatti, sembra davvero inutile continuare con proclami, purtroppo la decisione, così come è strutturata, con richiamo a disposizioni normative, non consente al Comune di poter aver margini di manovra per sottrarsi alla gestione GORI, a cui anche io, come tutti, sono fermamente contrario.
Però se la questione non deve risolversi solo in proclami, qualcuno dovrà attentamente seguire il professionista delegato alla gestione degli interessi Comunali, altrimenti si rischia di far pagare ai cittadini una possibile azione risarcitoria in favore della GORI, la quale potrebbe tranquillamente inviare il conto salato, per la mancata gestione, al Comune.
L’amministrazione si presenta sempre più impreparata rispetto alla necessità di affrontare problematiche di una certa rilevanza, difatti il Comune di Roccapiemonte, con l’adesione all’Ente d’Ambito, non è più titolare di potestà pubblica in materia di organizzazione e gestione del servizio pubblico integrato, lo stallo è scaturito dalla Conferenza di Servizi decisoria del 21 gennaio 2008, intervenuta tra l’ATO ed il Comune di Roccapiemonte con cui si conveniva che, a far data 01.04.2008, la gestione del servizio idrico integrato veniva assunta dalla GORI nel territorio del Comune di Roccapiemonte.
Adesso, però, dopo tante discussioni, allo stato dei fatti, direi inutili, dopo la promessa, non mantenuta, di un nuovo pozzo per giugno, sulla scorta della quale si chiedeva il piccolo sacrificio di fare a meno dell’acqua di notte, siamo ormai quasi ad agosto, del pozzo nemmeno l’ombra e di notte l’acqua continua a non essere erogata.
Almeno diciamoci le verità, nell’anno 2020, siamo al secco perché la GORI depotenzia le relative adduzioni, onde pian piano costringerci a lasciare la presa della gestione, e allora mi chiedo ma fino a quando possiamo resistere?? I malumori iniziano a sentirsi e con essi all’orizzonte si profila una sicura protesta, legittima, se si pensa che chi paga un servizio non vuole disagi.
Stiamo attenti!! La strada intrapresa potrebbe comportare un considerevole danno economico per il Comune di Roccapiemonte, costretto al default in quanto la GORI potrebbe chiedere al Comune di Roccapiemonte un consistente risarcimento danni per la mancata gestione, con aumento spropositato in danno dei cittadini, come è già avvenuto per la TARI, in ordine alla gestione del servizio rifiuti.
Il consigliere comunale SENISE CALIFANO