“Quella dei suicidi nelle carceri in Campania e’ una strage silente. Ieri, domenica 26 luglio, nel carcere di Fuorni c’e’ stata la settima vittima da inizio dell’anno. Si tratta del 25enne Giovanni Cirillo di origini senegalesi, rientrato in carcere da un paio di settimane in seguito alla revoca degli arresti domiciliari”.
Lo afferma Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Regione Campania. “La vittima – sottolinea – richiedeva con forza il trasferimento in una struttura sanitaria destinata al trattamento di patologie psichiche. Dopo un calo dei suicidi negli istituti penitenziari della regione nel 2019 rispetto all’anno precedente, i dati di questo primo semestre tornano ad essere allarmanti”. “Delle 7 persone che hanno deciso di porre fine alla loro vita, in questi primi mesi dell’anno, in Campania, molti hanno sono stati denunciati dai loro familiari per violenze, in molti altri casi di tentativi di suicidio e atti di autolesionismo, ci troviamo di fronte a persone con gravi disturbi della relazione con i propri cari. A mio parere le famiglie, estenuate dalla lotta interna, ricorrono alla “risposta carcere” consegnando una delega in bianco a tale sistema. Ne’ la famiglia ne’ la societa’ possono fornire una risposta all’altezza slegandola da altri interventi che devono essere garantiti fuori dagli istituti penitenziari, e cioe’ sul territorio”.
“Il tema della prevenzione dei suicidi non puo’ essere ristretto alla riflessione e alla responsabilita’ solo di chi si trova a gestire il carcere. Cio’ – spiega Ciambriello – e’ pericoloso perche’ in seguito a tali estremi gesti siamo portati erroneamente a individuare dei colpevoli a tutti i costi e a ricercare responsabilita’ che molto spesso sono “allargate”. Bisogna integrare i protocolli di prevenzione del rischio suicidario, adeguandoli ai bisogni delle nuove utenze. Per questi motivi il prossimo 5 agosto si terra’ al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria un incontro a piu’ voci sul tema dei suicidi, da me fortemente voluto e proposto, affinche’ si riflettano sulle possibili azioni da intraprendere in contrasto a questa piaga che affligge il sistema carcerario e che tristemente torna alla ribalta della cronaca”.