Il presidente della Repubblica si rivolge a chi chiede “più libertà” e a chi crede che l’emergenza sia finita ricordando che fino a 4 mesi fa i morti in un solo giorno erano 800: “Altrove il rifiuto o l’impossibilità dei comportamenti che ci fanno guardare al futuro con più fiducia provoca drammatiche conseguenze”
Ha ringraziato i Paesi che si sono dimostrati solidali con l’Italia e ha invitato a tenere alta la guardia e il rispetto delle misure per contenere il contagio perché “la libertà non è fare ammalare gli altri”. Ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando che “esattamente 4 mesi fa sono morti in un solo giorno oltre 800 concittadini”, ha soprattutto sottolineato che “non possiamo e dobbiamo rimuovere” la crisi causata dal coronavirus “per rispetto dei morti, dei sacrifici affrontati dai nostri concittadini, con comportamenti che oggi ci permettono di guardare con maggiore fiducia. Altrove il rifiuto o l’impossibilità di quei comportamenti ha provocato o sta provocando drammatiche conseguenze“. Poi ha ricordato che ora l’obiettivo primario è la “riapertura regolare delle scuole”, perché “il sistema Italia con può permettersi di dissipare i nostri talenti”. Intervenuto durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale – cerimonia di consegna dei premi giornalistici da parte dell’Associazione stampa parlamentare -, Mattarella ha sostenuto con forza la necessità del rispetto delle misure per contrastare la diffusione della pandemia e ha evidenziato a più riprese la svolta nelle trattative con l’Europa dopo i negoziati sul Recovery Fund, dove “abbiamo assistito a un inimmaginabile cambio di paradigma politico e istituzionale”.