L’aumento dei contagi in Italia, che ieri sono tornati a sfiorare i 500, riaccende il dibattito tra i più cauti e gli ottimisti. Se per il COMITATO TECNICO SCIENTIFICO la situazione è preoccupante, meno allarmista è il parere di Zangrillo, primario dell’ospedale San Raffaele di Milano, i nuovi dati non devono preoccuparci perché «essere contagiati non significa essere malati».
. «Il contagiato ha un’evidenza sierologica per cui è venuto a contatto con un virus e, nel 99% dei casi, non manifesta una sintomatologia clinica», spiega Zangrillo. Per cui oggi «essere contagiati non ha alcun significato dal punto di vista clinico-sanitario», dice.