
Lo spunto arriva dalle riflessioni social di Gaetano Ferrante, stimato avvocato paganese con noti trascorsi in politica. Si parla di riforme elettorali – ancora una volta- ma perchè non partire dal basso? Ovvero dal cambiare la legge che dal 1993 è in vigore per le elezioni dei sindaci. Ormai, anche in realtà con contano tantissimi abitanti e che quindi non hanno tantissimi elettorali, si verificano puntualmente assembramenti di candidati a sindaci e di liste collegate. Va così da tempo e andrà così a settembre, immaginate ad esempio due realtà a noi vicine come Cava e Pagani. Passi per il numero a volte spropositato di candidati a sindaci – molti di loro in realtà aspirano solo ad un seggio in consiglio comunale – ma sulle liste si dovrebbe intervenire, una lista collegata a ciascun candidato (come già accade per i paesi piccoli, cioè a turno unico), evitando accozzaglie e armate brancaleone, che personalizzano il voto, anzi lo rendono prigioniero di famiglie, amici e clan. Uno vale uno, anche se proprio i grillini, in queste ore, si sono arresi alle necessarie alleanze per non sprofondare. Facciamo nostra la riflessione di Ferrante e apriamo il dibattito: una lista per ogni candidato.