E’ trascorso esattamente da quando il sindaco Manlio Torquato, con un gesto simbolico e forte, si calò in un fiume di guai, nel senso che si fece carico dell’inquinamento, del mancato collettamento, insomma di tutto quel che riguarda Sarno, Cavaiola e Solofrana. Un anno di distanza da quella particolare mattinata di Ferragosto, cosa possiamo dire ?
I problemi ci sono e sembrano ancora tanti, è aumentata certamente l’attenzione, non solo col gesto del sindaco ma anche con l’attiva partecipazioni di associazioni ambientaliste vecchie e nuove. Il collettamento manco è partito, troppi ritardi dovuti alla fase d’appalto dei lavori, la politica regionale ha promesso ma non riesce ancora a mantenere.
L’inquinamento fluviale è probabilmente il primo problema- non l’unico purtroppo – di una città irrespirabile, che fa ammalare, lo dicono dati vari. Allora non possiamo che augurarci, da settembre in poi, una spinta ulteriore dal basso, che passi per le istituzioni comunali ed arrivi fino agli organi decisionali regionali, tenendo sempre presente la grande opportunità rappresentata da un ministro che s’è messo a fare qualcosa, non tutto ma qualcosa di sicuro.