Distanziamento sì o no? Mascherine per tutti o no? La riapertura delle scuole con i contagi da coronavirus in ripresa torna a far paura. Ma soprattutto – fa notare il corpo docente – «quello che fa paura di più sono le indicazioni fuorvianti» una volta in un modo, una volta nell’altro. E così se il Cts, nei giorni scorsi parlava di distanziamento che può essere eluso «solo in situazioni di estrema urgenza», insomma, in caso di eccezionalità, ora si torna all’inizio: distanziamento totale. Il tutto, senza sapere se ci saranno tutti i banchi a disposizione, ma soprattutto se saranno sufficienti almeno le aule per tenere distanziati gli studenti. Non a caso, infatti, il capo dei presidi per descrivere il caos prende in presto Shakespeare, «pensavamo vivere in una tragedia, e invece era una commedia: Tanto rumore per nulla» (appunto William Shakespeare!». Questo, insomma, il commento di Antonello Giannelli, Presidente dell’ANP, alla notizia del nuovo parere reso dal CTS (di qualche giorna fa) secondo cui il distanziamento di un metro a scuola, al rientro a settembre, può anche non essere mantenuto per qualche mese, in attesa dei nuovi banchi, purché si faccia uso della mascherina chirurgica. «Abbiamo sempre rispettato i pareri delle autorità sanitarie e continueremo a farlo» prosegue Giannelli «ma non comprendiamo perché non si sia fatta chiarezza prima su questo aspetto fondamentale.
I dirigenti scolastici non hanno preso un solo giorno di ferie per lavorare febbrilmente, con granitico senso del dovere, affinché gli alunni potessero essere distanziati come previsto. I colleghi hanno risposto a innumerevoli monitoraggi ministeriali per comunicare più volte tutti i dati relativi alle classi, alle aule, ai corridoi, alle palestre, ai cortili, agli edifici. E tutto questo perché? Perché siamo stati seri e responsabili, ben più di quanto fosse evidentemente necessario. A questo punto – conclude il Presidente dell’ANP – invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici la loro messa in ferie, perché le hanno meritate come non mai e perché ne hanno bisogno dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava tragica e invece era solo comica».