Cara signora Ermelinda, maestra eccellente, madre di un Sindaco e di un medico, si fermi con questa sua violenza.
Non è giusto che sia io a rispondere alle violenze che continuamente riversa sulla mia famiglia ma mia madre, sua collega per anni, quella con la quale ha condiviso campagne elettorali anche per suo fratello Senatore della Repubblica, mai lo avrebbe fatto.
Posso capire l’amore di una madre per il proprio figlio, per il proprio cucciolo indifeso ma qui parliamo di un ammiratore che dovrebbe garantire la vivibilità di una città.
Non siamo davanti ad un cucciolo ma ad un ammiratore, suo figlio, che insieme ai suoi collaboratori, con violenza, attraverso Procure, Prefetture e bugie hanno mandato in carcere una persona innocente.
Sono lo stesso che lo ha nominato Assessore, Vicesindaco e ad aver fatto il “…porta a porta” per farlo eleggere per una manciata di voti Consigliere Provinciale. …dandogli la possibilità di essere eletto. Ricorda? Glielo chieda se avesse dimenticato.
Non sto qui a parlare delle mie vittorie plebiscitarie, quelle alle quali ha contribuito anche lei con il suo voto ma a difendere quanti hanno la licenza, la libertà di esprimere le loro critiche perché, sarà anche una brava donna, cattolica, praticamente ma non ha il diritto di chiosare “….PERCHÉ NON SIETE ANDATI DAL MAGISTRATO PER PREGARLO DI NON METTERLO IN GALERA?”.Quale Magistrato? Mi risponda, mi risponda, mi risponda…Sarà Dio a stabilire un giorno, prima per me e poi per tutti voi a cui auguro lunga vita, la mia rettitudine e il vostro odio.
Non cada nel pensiero di chi crede di appartenere alle “famiglie nobili di questa città “, quelle immacolate, quelle che ci guardano dall’alto in basso perché, noi che apparteniamo al popolo, siamo orgogliosi delle nostre origini contadine, quelle di mia nonna Carmela, che oltre ad insegnarmi a sporcarmi le mani di fatica, mi ha insegnato i valori della terra: LO CHIEDA AI MIEI PARENTI PIÙ PROSSIMI CHE OGGI SONO DIVENTATI ACQUISITI PER LEI.
È vero che il popolo ha scelto Salvati come sindaco, aggiungo per una manciata di voti, ma non aggredisca con violenza anche parte di quel popolo che si è ricreduto o che per circa 80% ha deciso di non sceglierlo, non votando o votando altri.
Serve la passione, il #coraggio dell’essere medico e sindaco nei momenti difficili e non serve, mi creda, neppure le difese, una volta di una moglie, l’altra volta di una madre, perché rischiate di rendere ridicolo l’uomo, il professionista ma soprattutto quello che, apprezzato o meno, è il Sindaco di una città intera, anche il mio.
Un consiglio, da figlio, da medico, da specialista, da ex sindaco e consigliere Provinciale, da mamma usi il nome CRISTOFORO, eviti almeno lei i titoli, anche perché da mamma, sono certo che è inopportuno per lei e il suo cucciolo.
Con affetto, una persona perbene, che appartiene ad una famiglia contadina, operaia che si sente di avere una morale, dei valori e la libertà di esprimere le proprie idee in libertà come mi ha insegnato mia madre Rosaria e mio padre Nicola per i quali, anche a 48 anni resto PASQUALE, quello capace di difendersi da solo anche nella difficoltà o nei momenti drammatici.