
Il sindaco (e di riflesso i giovani assessori) hanno cercato di spostare il problema banalizzando il tutto. Il problema non è l’approvazione di eventuali regolamenti approvati in sede consiliare (che disciplinano le modalità di affidamento degli impianti sportivi), ma la realizzazione dei lavori contestati (consistenti in un ulteriore e un nuovo capo da tennis) da parte della ditta affidataria della gestione, in un’area urbanisticamente definita a verde pubblico.
Quei lavori (offerti dalla ditta in sede di gara) sono conformi al progetto posto a base di gara? Sono conformi al PUC? A prescindere dalla riqualificazione dell’area. Questo è quello che noi consiglieri e l’intera collettività non riusciamo a comprendere. Ecco perché si è provveduto a richiedere gli atti necessari a chiarire la vicenda