Non sono una nocerina DOC, e con questo non voglio prendere le distanze da un luogo che in questo momento è la mia casa, le circostanze della vita mi hanno portato, a volte per scelta e a volte per obbligo, a spostarmi frequentemente sul territorio nazionale.
Le mie origini sono sicuramente campane e so di vivere in un Paese che potrebbe essere più rispettato a livello internazionale, anche se constato che siamo proprio noi i primi a non mostrare alcuna attenzione per il nostro territorio.
La situazione risulta essere critica non solo nelle nostre zone, dove se c’è un fiume che inquina e uccide, ci sono anche scarichi abusivi a pochi chilometri che ammazzano senza sconti e chissà quanti altri killer silenziosi minacciano la popolazione di tante regioni.
Siamo pronti (mai abbastanza) a criticare le amministrazioni latitanti rispetto all’emergenza Sarno, ma bistrattiamo i luoghi dove viviamo con una miriade di piccoli gesti che moltiplicati per un numero significativo di individui, acquistano una rilevanza significativa: mascherine, fazzoletti, cicche di sigaretta, carte, “impellenze” canine, briciole di pane che rimpinguano le pance di colombi che candidano Nocera a nuova Venezia del sud e si potrebbe continuare ancora.
A ciò si aggiunge la scarsa o quasi inesistente pulizia delle strade cittadine che macchiate e unte, paiono decori dell’arte impressionista più audace”.
Le strade vanno sì rispettate dai cittadini che non dovrebbero usarle come pattumiere a cielo aperto, ma anche lavate con acqua e sapone periodicamente da chi di competenza (equivale a dire ogni giorno o almeno ogni settimana?).
Ho chiesto ad un amico qualche giorno fa se avvertiva il cattivo odore dell’aria camminando per strada, e con mia grande sorpresa mi ha risposto che non percepiva nulla, ma se ci si abitua anche “al non respiro” c’è davvero da preoccuparsi.
Non è solo il fiume a rilasciare miasmi inaccettabili, ma anche lo sporco che uscendo da casa ci assale: l’aria è pesante e intrisa di aromi che rimandano al putridume che lasciato al calore attacca il nostro olfatto senza possibilità di salvezza.
Non ci meritiamo questo stato di degrado, perché amare la città in cui si vive è anche compiere piccole azioni che dimostrino il rispetto per gli spazi e sollecitare chi di dovere a compiere atti che salvaguardino il decoro dei luoghi.
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