Tra qualche ora sarà chiaro anche il numero delle liste – c’è qualche affanno segnalato oggi in casa Lega – ma di sicuro il numero dei candidati a sindaco di Pagani saranno cinque: Aldo Cascone, Enza Fezza, Lello De Prisco, Enzo Paolillo e Vincenzo Calce.
Rispetto a 15 mesi fa, un solo reduce: si tratta di De Prisco, stavolta alla guida di quel polo civico che può realmente portarlo al ballottaggio in caso di exploit personale, andante al di là dei voti di lista. Altri non potevano, alcuni si son nascosti ma son pronti a tornare protagonisti sine titolo. La grande sconfitta è la sinistra vera, visto che tutti e cinque i candidati hanno percorsi di destra o di moderatismi e a vario titolo sono stati coinvolti in amministrazioni del genere nel passato. La sinistra elettorale sarà “costretta” a scegliere tra le truppe di Cascone e De Prisco, tertiur non datur, nonostante i tentativi malDESTRI di qualche altro di accreditarsi come tutto e il contrario di tutto.
Fin qui le appartenenze, una volta si diceva le ideologie. Ma ora conta altro: risollevare Pagani, renderla autonoma e libera dal passato, rimetterla in moto pur nella consapevolezza del fardello di problemi che erediterà, anzi che ha già ereditato.