Questa notte, a Foce, c’è stata una spontanea manifestazione di cittadini, esasperati dalla puzza proveniente dagli impianti di biogas.
Poiché non sono di primo pelo, posso dire che, da casa mia, la puzza non si sente, ma non significa che non ci sia.
E che non mi riguarda.
Non vorrei che, come capitò nel 1998, quando la frana riguardava una sola parte della città, anche qui, quella non investita non se ne fregasse.
C’è un disagio.
Che non significa essere folli o andare contro l’imprenditoria.
L’imprenditoria va sostenuta, ma a degli interrogativi vanno anche date risposte certe.
Ad oggi, sono tanti i quesiti inevasi rispetto al biogas. E le mancate risposte creano ancor più incertezze.
Sono le stesse domande a cui si chiedeva risposta quando trovai il certificato del casellario con l’annotazione di una denuncia per procurato allarme, insieme ad altri residenti di Foce. Tutto archiviato, per fortuna.
Scrivevo della gente che voleva risposte scientifiche.
Ieri sera, c’è stato un gesto esasperato, rispetto al quale tutta una città dovrebbe interrogarsi e pretendere certezze.
Non girarsi dall’altro lato.
Chiedersi se esiste un rimedio, se l’imprenditoria può coincidere con la salute.
Se ci sono accorgimenti possibili.
La cosa che, oggi fa molto rumore è sapere che esiste una ordinanza sindacale. Coraggiosa.
E lo Stato, anche dopo una pronuncia del Tar, non riesce a farla rispettare.
E allora, lo dico a tutti quelli che fanno politica o che sono attori civici, da che parte si sta?
Io so dove sto. Per averlo sperimentato sulla mia pelle.
Sento ancora ambiguità.
Convenienze.
Io sto con chi non riesce a vivere a pieno la sua frazione, la sua proprietà e teme per la salute.
Lo proclamo.
E non vedo molti proclamarlo.
La politica, a Sarno, ma credo ovunque, vive molto di ambiguità.
Credo che, rispetto a questo tema, occorra apertamente schierarsi.
Almeno non contro, se non si è dei fulmini di guerra. Ma non essere ambigui.
Almeno occorre non lasciare soli quei cittadini che, questa notte, hanno manifestato e vogliono risposte.
Hic et nunc.
Non è mai troppo tardi per redimersi.
E chiedere chiarezza e rispetto della legge è il primo atto per chi vuole accreditarsi come soggetto politico.
Nessuno si volti dall’altra parte.
Avere le mani libere è una ricchezza che va sfruttata.
GAETANO FERRENTINO – ASSESSORE SARNO