Oltre al documento e alla tessera elettorale, questa volta, quando si va al seggio bisognerà ricordarsi di portare con sé anche la mascherina. È obbligatoria. E non è l’unica misura sanitaria prevista per le elezioni del 20 e 21 settembre. Vediamo le altre. Non sarà misurata la temperatura all’ingresso, la responsabilità è affidata a ciascun cittadino.
Queste le raccomandazioni: non andare al seggio con febbre oltre 37,5 o con sintomi da Covid; se si è in quarantena o in isolamento oppure se si è stati in contatto con positivi negli ultimi 14 giorni. I guanti non sono necessari. L’elettore troverà, all’ingresso e in ogni seggio, il gel per igienizzare le mani. Operazione che ripeterà più volte. Prima di entrare, innanzitutto. Poi un’altra volta, prima di ricevere la scheda e la matita. Rispetto agli scrutatori, inoltre, dovrà tenere una distanza minima di un metro, seguendo i segnali. Dovrà stare invece a due metri di distanza quando gli verrà chiesto di togliere la mascherina, perché il voto è segreto sì ma bisogna pur farsi identificare. Sarà lo stesso elettore, dopo il voto, a infilare la scheda nell’urna, con la sola eccezione di quella per il Senato in Veneto e in Sardegna: in quel caso la consegnerà ai membri del seggio. Il consiglio, poi, è di disinfettare le mani anche dopo il voto. Bisogna evitare in ogni modo assembramenti: l’accesso al seggio sarà contingentato, dove possibile ci saranno aree di attesa esterne. In ogni caso saranno opportunamente segnalati percorsi, dedicati e distinti, di ingresso e di uscita E chi è in quarantena o è positivo al Covid? È previsto il voto a domicilio: tra il 10 e 15 settembre si deve mandare, anche per via telematica, la richiesta al sindaco, accompagnata da un certificato dell’asl. (Verrà un addetto con camice, mascherina visiera e guanti). Sono allestiti seggi speciali per permettere il voto nei reparti Covid: gli scrutatori che vi lavoreranno avranno un compenso maggiorato del 50%.