Meno di 15 mesi fa, l’Agro, in particolar modo Sant’Egidio, piangevano per Jolanda Passariello. Ora tocca a Roccapiemonte, per un corpicino privo di nome. Per non dimenticare, nemmeno Jolanda, torniamo ai terribili giorni di giugno 2019.
«Vergogna, vergogna». «Ammazzate anche loro!». Sono stati tanti i cittadini che, passando davanti al cancello del commissariato di polizia di Nocera Inferiore, hanno gridato parole di sdegno nei confronti dei due genitori indagati per concorso in omicidio della propria figlioletta di otto mesi. Giuseppe Passariello e Imma Monti, padre e madre della piccola Jolanda, giunta morta alle 4.10 di ieri mattina all’ospedale Umberto I, sono stati chiusi all’interno di quelle mura per tutta la giornata, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Inconsapevoli che, al di fuori, la notizia della morte della loro figlioletta era rimbalzata sui siti web e di bocca in bocca in tutto lo Stivale. Per l’opinione pubblica sono loro gli «assassini» della bimba, per i poliziotti della Squadra mobile (agli ordini dei vicequestori Marcello Castello e Aniello Ingenito) assieme ai colleghi del commissariato di Nocera Inferiore, diretti dal vicequestore Luigi Amato, invece i punti da chiarire sono ancora tanti. Anche se, nel pomeriggio di ieri, i due sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in omicidio.
Mentre il referto dei medici dell’Umberto I è chiaro e parla di un «edema al volto con chiazze ecchimotiche estese al collo ed escoriazioni in fase crostosa». Constatando anche l’esistenza di «lesioni simili ad ustioni estese al palmo della mano bilateralmente profonde e meno profonde anche al dorso dei piedi e alla pianta», quindi di «lesioni aftose-ulcerative al cavo orale, congiuntive endematose bilaterali, ecchimosi più recenti al braccio destro e al dorso», i vicini di casa della famiglia Passariello raccontano di un suo problema di salute, agli arti superiori, che la faceva piangere spesso. Per questo motivo, la piccola Jolanda era stata anche portata al Santobono di Napoli per una visita specialistica. Elementi, questi, sui quali gli agenti di polizia stanno ora raccogliendo prove e materiale, in attesa dell’esito dell’autopsia che si terrà lunedì pomeriggio. Se da un lato, qualcuno avanza l’ipotesi di ecchimosi intese come macchie legate ad una mancanza di piastrine o ad una porpora, il referto medico non lascia dubbi: se anche le ecchimosi possano ritenersi compatibili, le piccole ustioni e le escoriazioni no anche perchè, ad otto mesi, una bimba non si può grattare.
Imma Monti e Giuseppe Passariello sono rimasti in commissariata per l’intera giornata. «Al momento a carico dei genitori non c’è alcun provvedimento di fermo – ha spiegato il loro legale, Ilaria Ruocco – sono stati portati in caserma solo per chiarire cosa è successo». Lei li ha visti soltanto nel pomeriggio, non ha parlato con loro. «Ma li ho trovati provati – ha aggiunto – soprattutto la mamma, ha avvertito anche un malore durante gli interrogatori». Ed infatti sul posto è stata chiamata anche un’ambulanza: i sanitari hanno però provveduto ad assistere la donna direttamente in commissariato e, dopo un po’, sono andati via. Inizialmente sotto choc, i due si sono poi calmati. E hanno spiegato cosa è accaduto durante la precedente nottata. Ma sono stati sentiti anche gli assistenti sociali, i parenti dei coniugi per confrontare le testimonianze ed analizzare eventuali discordanze.