
Lesioni pregresse ai polmoni, in grado di compromettere le funzioni vitali: questo l’esito della deposizione del
consulenti di parte ascoltato in aula nel corso del processo in Corte d’Assise per la morte della piccola Jolanda
Passariello. La piccola è deceduta a Sant’Egidio del Monte Albino in seguito a lesioni attribuite ai genitori,
entrambi di Pagani, Immacolata Monti e Giuseppe Passariello, attualmente sotto accusa per omicidio
volontario in concorso.
La deposizione del perito della difesa di Immacolata Monti, come riporta il quotidiano La Città, ha seguito la
precedente deposizione del consulente della Procura, con i riferimenti della grave insufficienza polmonare
ricollegata all’intervento meccanico. Il cuscino ipotizzato dall’accusa per il soffocamento, in particolare,
resta una ricostruzione non certa, con la compatibilità evidenziata ma non dimostrabile: l’esecuzione è
ricostruita tramite le intercettazioni ambientali nella sala d’attesa del commissariato di Nocera Inferiore, insieme
agli esiti dell’esame autoptico.
Come emerso dall’iter giudiziario, la piccola Jolanda è certamente morta per soffocamento, una ipossia collegata
a una fase di stress inferta o dovuta ad agenti esterni, come sostenuto dall’accusa, dal gip e dal Riesame, con
l’attuale fase processuale davanti alla Corte d’Assise, o per ulteriori circostanze pregresse, come prova a
sostenere la difesa. Il processo, ora, proseguirà ad ottobre.