Stessa cosa già capitata nel 2007 e nel 2017 date che ricordo bene perché in entrambi i casi le prime piogge hanno trasportato il materiale verso gli impluvi e successivamente quelle con intensità maggiori hanno innescato fenomeni di colate, che, per fortuna, hanno portato solo danni materiali.
Ecco forse è questo il problema solo danni materiali. Adesso mi chiedo, a distanza di 3 anni dall’ultimo evento si ripresenta il problema del pazzo piromane, ma noi (provincia, comune, regione, demanio etc) che abbiamo fatto per evitare o limitare i danni conseguenti alle azioni di questi folli!? Niente! Questa è la risposta.
Con qualche amico/collega siamo stati più volte sul posto già negli anni passati per verificare da vicino la situazione (personalmente già la conoscevo abbastanza bene dato che ci sono cresciuto e ci vivo da sempre in Cupa Belvedere).
Cosa è emerso dalle passeggiate?
Che l’uomo non è capace di salvaguardare la propria salute, si proprio così. A monte dell’impluvio, credo nel post guerra, furono realizzate delle opere idrauliche per la difesa dal rischio idrogeologico costituite briglie selettive e difese spondali, a valle delle quali fu inserita una vasca di laminazione che a sua volta sversava nell’alveo strada.
Successivamente fu realizzato un canale, mai collegato con sbocchi a valle, che doveva raccogliere le acque provenienti dalla vasca di laminazione.
Questo canale dopo l’evento del 2017 si è riempito di detriti è ad oggi è ancora così!
Fatta questa lunga premessa, mi chiedo, anzi chiedo a tutti, se esistono queste opere che hanno la funzione di salvaguardare cose è persone come mai a 3 anni dall’ultimo evento, sono state lasciate senza la dovuta manutenzione? Le briglie una volta sature devono essere svuotate altrimenti perdono la loro funzione. Ci vuole troppo?
Ci sono stati bandi studiati a posta per il rischio idrogeologico, noi siamo rientrati? Se si per quali zone del nostro territorio sono stati stanziati?
ANTONIO RUSSO- POST FACEBOOK