Un agguato particolarmente crudele, perché il giovane magistrato tentò di fuggire a piedi, ma venne raggiunto e freddato a colpi di pistola senza pietà. Era il 21 settembre 1990. Rosario Livatino aveva solo 37 anni. Ucciso dalla mafia, mentre si recava in ufficio senza scorta, il Coordinamento dei docenti di diritto, sottolineano la sua figura di uomo di legge e di fede, di “professionista colto ed estremamente consapevole, credente convinto e praticante”, dotato di una fede che “ha dato forma al suo servizio professionale”, come lo ha definito il cardinale Franco Montenegro a chiusura del suo processo di canonizzazione diocesano.
Il pentimento e la conversione dei suoi aguzzini, assieme alle testimonianze della sua fede e di un miracolo potrebbero portare al riconoscimento della sua venerabilità, beatificazione e santità a conclusione del processo presso la Congregazione delle Cause dei Santi.
“La giustizia è necessaria, ma non sufficiente, e può e deve essere superata dalla legge della carità che è la legge dell’amore verso il prossimo e verso Dio, ma verso il prossimo in quanto immagine di Dio, quindi in modo non riducibile alla mera solidarietà umana” perché “la legge, pur nella sua oggettiva identità e nella sua autonoma finalizzazione, è fatta per l’uomo e non l’uomo per la legge”. Così il giudice Livatino descriveva il rapporto tra fede, giustizia e legge durante la conferenza sul rapporto tra fede e diritto svoltasi a Canicattì il 30 aprile 1986.
Altro che ragazzino, dunque, Livatino fu un giudice di maturo ed elevatissimo spessore, modello di grande uomo e giurista giusto e testimone potente della fede cristiana.
Nei suoi appunti si legge: “Quando moriremo non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili”, per questo, sottolinea il Coordinamento, insegniamo ai nostri giovani ad essere credibili, ad essere testimoni dei propri ideali e della propria etica in ogni azione quotidiana, a credere di poter raggiungere i propri obiettivi con impegno e valore senza dover scendere a compromessi.