“L’atteggiamento da sceriffi dei Presidenti di Regione con l’emergenza Covid ha inciso sul risultato elettorale”. Stefano Caldoro poco dopo le 19.30 fa capolino al comitato elettorale al Centro direzionale di Napoli per ammettere la sconfitta, piuttosto consistente, nei confronti del suo avversario da ormai 15 anni, Vincenzo De Luca. Nel 2010 fu Caldoro ad essere eletto, 5 anni fa fu sconfitto e ora la “bella” è a favore del presidente uscente. “L’elemento generale – ha dichiarato Caldoro – è dato dalla valanga dei presidenti in carica durante il Covid, che sono stati visti come punto riferimento dai cittadini. È un elemento nazionale, che ha avuto lo stesso effetto in Campania, accompagnato da una macchina da guerra delle liste del centrosinistra, che hanno avuto un’affermazione molto forte. “Ora – continua l’ex ministro del centrodestra – ci rimboccheremo le maniche e faremo opposizione dura”. Subito dopo la dichiarazione Caldoro è andato via dal comitato elettorale, poco prima delle 20.
Antonio Tajani, numero due di Forza Italia subito dopo Silvio Berlusconi commenta così il dato di Caldoro: “Sarebbe stato meglio vincere, ma a conti fatti la sinistra ha perso una Regione e il centrodestra ne ha guadagnato una”ma attenzione la Puglia e la Campania hanno visto due candidati che non hanno vinto con le liste di partito, ma con decine di liste civiche, che servivano a raccogliere capibastone e capipopolo nel Sud e si sa che quell’elettorato va seguito in quella maniera”.