Ci sono libri che lasciano il segno più di altri, perché raccontano storie senza tempo capaci di rievocare memorie e alimentare nuove fantasie.
È quello che accade leggendo “Chiave di volta” di Bruno Pronunzio, edito da Leone editore.
Cosa accade quando una Bibbia con all’interno una pergamena giunge tra le mani di un informatico, tale Stefano Zarri?
La consegna della pergamena appare casuale, ma sarà davvero così? E i segni che sono riportati sul foglio nascondono un itinerario da decifrare?
La curiosità del protagonista è il motore che conduce ad addentrarsi in una trama che conduce all’Ordine dei Templari, i noti monaci cavalieri e guerrieri del Medioevo che avevano il compito di proteggere le vie di comunicazione con la Terrasanta e preservare i luoghi sacri.
La commistione tra le regole ferree fissate da San Bernardo, accettate come il dogma dell’Ordine, e la ferocia dimostrata in battaglia dagli stessi Templari nel perseguire la difesa del proprio ideale, hanno alimentato le leggende che li riguardano.
Il loro fascino risiede proprio in questo contrasto tra sacralità e barbarie, fino a quando per volontà di Papa Clemente V, saranno destinati a scomparire. Ma sarà realmente così?
La storia minuziosamente ricostruita di un’epoca lontana coinvolge i Templari e si incastra, in tempi più recenti, con l’organizzazione filonazista al servizio del quarto Reich. Com’è possibile?
I segni incisi sulla pergamena spingono il protagonista a varcare i confini di luoghi poco conosciuti e a tessere i pezzi di un mosaico che a Dama, località del Casentino, prendono forma e rimandano a scenari in cui le figure di Dante Alighieri e Michelangelo Buonarroti diventano strumenti per dare forma alla realtà che si cela nei particolari che tracciano una storia.
Un libro colto, ma fruibile in cui la verità storica si intreccia con la fantasia dell’autore che dimostra di sentirsi a proprio agio nel ruolo di scopritore di magiche interpretazioni che riportano alla luce particolari spesso nascosti.
Un libro da leggere per scoprire che è dall’osservazione dei dettagli che inizia una storia, tante storie …