Il Ministro #dariofranceschini plaude ad un emendamento al Decreto Agosto, approvato in commissione in Senato, con il quale si impone la forma imprenditoriale a chi gestisce più di quattro locazioni brevi.
Un provvedimento che però non incide per l’autentica valorizzazione dei centri storici ma che al contrario dimostra quanto le istituzioni non hanno compreso l’importanza autentica di tali forme di ospitalità per l’economia diffusa dei nostri territori . Il limite delle quattro unità abitative, superate le quali obbligherebbe il gestore ad una forma imprenditoriale, è solo un modo per accontentare qualche lobby per una battaglia ormai superata dal tempo e accentuata dal covid – dichiara il presidente Abbac GuestItaly Agostino Ingenito – Al netto delle speculazioni e abusivismo sempre da condannare, l’autentica ospitalità diffusa ha creato economia di filiera nei centri storici di migliaia di città e comuni. Spiace che proprio il Ministro che ha più volte usato il termine “diffuso” per valorizzare il nostro Paese immerso di arte e cultura, non abbia invece attinto alle tante esperienze e competenze di chi come noi operatori, ha offerto a più riprese con studi e proposte. Continuiamo con forza a ribadire la necessità di un approfondimento in parlamento sul tema, senza preconcetti e posizioni lobbistiche ma con la necessità di comprendere cosa ha rappresentato e può determinare accompagnare i territori a una formula evoluta di ospitalità italiana autentica. La ricerca di sostenibilità, di vacanza esperienziale e l’enorme potenziale del nostro Paese potrebbero essere le basi per rovesciare l’attuale situazione ma forse dobbiamo sperare in una politica meno oscurantista e superficiale e che punti a cogliere tutte le opportunità, compreso i fondi del recovery fund per evitare desertificazione, diseconomia che sta interessando da tempo i piccoli Comuni e i centri storici. Qualcuno se ne faccia una ragione: il turismo non è solo alberghi e la scelta della Cassa Depositi e Prestiti di acquistarne di alcuni “storici” lasciando al loro destino tutti gli altri è un ulteriore elemento che chiarisce i limiti della politica attuale. Migliaia di famiglie in Italia con la piccola ricettività si erano garantiti redditi che ora non hanno più, a causa dell’emergenza covid e per loro non c’è alcun ammortizzatore sociale.
Il rischio, in mancanza di sostegni veri è una crisi profonda e senza avete colto la necessità di mettere mano al settore con innovazione e risolvendo annose questioni ancora tutte sul tappeto, come per le competenze del turismo tra Stato e Regioni, la governance dell’Enit, le risorse per il turismo mentre a distanza di due anni nulla si sa di codice identificativo delle strutture ricettive, rapporto con le piattaforme online di prenotazione ecc.