Il sigillo finale alle nuove regole è giunto al termine della riunione tra Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza della Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Oggi – ma non è chiaro ancora a che ora – Conte dovrebbe tenere una conferenza stampa sull’argomento. Come già ampiamente anticipato, nel provvedimento sono presenti sia delle norme valide per tutto il territorio nazionale, sia delle norme a livello regionale. È stato infatti confermato quello stato di “regime differenziato” che divide la penisola in tre fasce di rischio. Tra le norme di livello nazionale (in vigore dal 5 novembre e fino al 3 dicembre) figurano: il coprifuoco, ovvero la limitazione della circolazione delle persone fino alle 22; il ritorno dell’autocertificazione dopo le dieci di sera per provare di doverlo fare per ragioni di lavoro necessità e salute; la chiusura dei musei e delle mostre; la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza; per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni); nelle giornate festive e prefestive saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, dei punti vendita di generi alimentari, delle tabaccherie e delle edicole.
Vengono, infine, chiusi i “corner scommesse e giochi” nei bar e nelle tabaccherie. Tra le poche modifiche apportate tra la bozza e la versione finale, quella sui parrucchieri: restano aperti anche nelle zone che rientrano nello scenario 4. Nelle Regioni che si collocano in uno scenario intermedio le misure adottate sono invece più stringenti. In particolare sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione (salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza). Sarà inoltre vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute o per situazioni di necessità. In queste zone vengono inoltre sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering, con l’autorizzazione per tutti alle attività di ristorazione con consegna a domicilio.
Nelle “zone rosse” il DPCM prevede infine, per almeno 15 giorni lo stop a ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità e urgenza). Vengono chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari; viene interdetta l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22.00 la ristorazione con asporto. Vietate inoltre le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto. Sarà invece consentito svolgere individualmente attività motoria (sport e passeggiate), ma sempre e solo in prossimità della propria abitazione, individualmente e nel rispetto rigoroso dei gesti-barriera. Assicurata infine l’attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
Tra le, poche, cose che sono cambiate nel Dpcm effettivamente firmato dal premier Conte rispetto alla bozza circolata ieri pomeriggio, c’è la possibilità per i parrucchieri di rimanere aperti anche nelle regioni che saranno classificate come “zone rosse”, ossia quelle con le maggiori restrizioni e i negozi chiusi, tranne quelli di alimentari e prima necessità.
Coprifuoco – Il nuovo Dpcm dalle ore 22 fino alle 5 del mattino consente esclusivamente gli spostamenti motivati da «comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Come chiariranno in seguito le circolari applicative, le autocertificazioni tornano nella quotidianità degli italiani.
Spostamenti – Non solo per le 7 ore notturne, anche la restante parte della giornata è interessata dalle misure. Il governo infatti «raccomanda fortemente» di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.
Scuola– Confermata la didattica a distanza totale per gli studenti delle scuole superiori (solo i laboratori saranno svolti in presenza). Ma novità anche per le scuole elementari e medie. Gli studenti più piccoli infatti, potranno continuare ad andare in classe fisicamente ma dovranno indossare la mascherina sempre.
Cultura – Dopo aver resistito, non senza polemiche, a tutte le chiusure arrivate nelle scorse settimane, con il nuovo Dpcm cade anche l’ultimo avamposto culturale ancora aperto. Dall’entrata in vigore del testo infatti saranno sospese le mostre d’arte e, più in generale, tutti i numerosi servizi museali offerti nella Penisola.
Concorsi – Tra le misure stabilite per contenere la crescita dei contagi da coronavirus il governo ha inserito anche lo stop a tutti i concorsi pubblici (compreso quello in corso per la scuola già completato al 60%) e privati e di quelli indetti per l’abilitazione all’esercizio delle professioni. Salvi solo quelli utili a reperire personale sanitario.
Sport indoor – Il Dpcm conferma la sospensione degli sport dilettantistici, consentendo solo eventi e competizioni di interesse nazionale. Nei giorni scorsi, con chiarimento sul sito del ministero della Salute, è arrivato anche lo stop al tennis (finora sicuro) se praticato in campi all’interno di palloni pressostatici e tensostrutture.
Megastore – «Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati». Megastore chiusi nel weekend quindi, ma salve farmacie, negozi di alimentari, tabacchi ed edicole al loro interno.
Trasporto pubblico – Il coefficiente di riempimento per il trasporto pubblico locale, dopo settimane di polemiche, è stato ridotto al 50% della capienza dei mezzi in questione. Tuttavia, data la differente natura del servizio offerto, resta escluso dal Dpcm, il trasporto scolastico dedicato.