Castellammare di Stabia non smette di preoccupare con i suoi dati. La città che da subito aveva dato per certo l’inserimento della Regione nella zona arancione, con le sue restrizioni, sta manifestando da giorni la sua inquietudine. Gli ultimi dati del 5 novembre raccontano di 803 casi: più del doppio rispetto ai 346 del 26 ottobre, solo una decina di giorni fa. Va detto però che il numero relativo dei contagi di ieri 5 novembre lascia sperare: dimezzato rispetto al 4 novembre è di 55 cittadini che si aggiungono ai contagiati. Una situazione comunque forte per la città che ha anche problemi con il suo ospedale. Al momento colmo e con un pronto soccorso aperto solo per i malati codice rosso.
Da subito, infatti il sindaco Gaetano Cimmino aveva fatto circolare i dati delle nuove restrizioni della zona Arancione, ma poi con l’annuncio di Conte ha fatto un passo indietro. Sembrava quasi scontato. Anche a seguito dei dati di contagi che coinvolgono bambini. Anche a seguito dei lutti che hanno colpito la città con la scomparsa, causa covid, dell’ingegnere Peppe Bruno, per diversi anni alla guida delle Terme di Stabia e del dottor Francesco Chierchia, medico e dipendente Asl. In ogni caso il sindaco Cimmino ha, da qualche giorno, chiesto uno screening a tappeto per tutta la cittadinanza, e intende chiedere di far inserire la città nella zona rossa. Una posizione ribadita anche durante la manifestazione dei commercianti tenutasi ieri 5 novembre, scesi in piazza anche per affermare il disappunto contro questa eventualità.
Insomma la situazione sembra delicata. E l’unica azione possibile, oltre rispettare tutte le regole, quelle nazionali e quelle ribadite dall’ordinanza della Regione, è aspettare. Incrociando le dita che con mascherine e distanziamento, con cautela e mancanza di assembramenti, aiuti un po’ pure la fortuna.