Appare più un auspicio più che una concreta soluzione l’ordinanza firmata dalla sindaca Carmela Zuottolo che impone ai medici di base e al Dipartimento di prevenzione del distretto sanitario di trasferirle l’elenco dei contatti stretti dei contagiati accertati positivi da covid sul suo territorio. Il tracciamento è ormai fuori controllo, l’Asl non è in grado di fornire assistenza informativa e di supporto per le difficoltà concrete organizzative del distretto e non mancano tante inefficienze e inosservanza delle quarantene ed isolamenti. Il virus circola e anche tanto, e c’è chi non si sottopone ad alcun controllo con tampone neppure nei laboratori privati in caso di comparsa di alcuni sintomi. L’ordinanza del sindaco cerca di imporre alle istituzioni sanitarie un obbligo che difficilmente potrà essere ottemperato e che fra l’altro la espone a responsabilità in caso di aggravamenti o incidenti di percorso . L’elenco di contatti stretti consentirebbe al Comune se non altro di imporre un’ordinanza per ogni singolo contatto stretto di rispettare l’isolamento fiduciario, in attesa degli esiti di tamponi. Ma davvero complicato poi garantire un effettivo controllo della mobilità dei cittadini. Molti positivi accertati non sono seguiti dal distretto che spesso non ha neppure i dati del contagiato positivo, soprattutto se si è sottoposto ad un tampone in un laboratorio privato. La piattaforma telematica covid ha mostrato molte inefficienze nella comunicazione e trasferimento dei dati. Questo pregiudica poi il tracciamento, l’isolamento del contagiato e il rischio di contagio nei nuclei familiari e tra i contatti stretti. C’è poi il problema dell’usca l’unità che deve sottoporre al controllo i contagiati asintomatici.
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