In un articolo cofirmato con altre persone apparso su un sito collegato all’Osservatorio Europeo sui Sistemi e le Politiche Sanitarie, il consulente del Governo Walter Ricciardi scrive che “il quadro operativo del Piano Nazionale (es. Definizione dei ruoli e tempistica delle azioni) non e’ stato seguito”. “Nonostante la disponibilita’, sulla carta, di un Piano Pandemico Nazionale – questo il passaggio completo del documento datato 11 novembre (scritto a maggio, ma aggiornato settimanalmente sul sito) reso noto dal comitato Noi Denunceremo che raccoglie i familiari delle vittime del Covid – l’Italia e’ stata colpita da quella che e’ considerata la sua piu’ grande crisi dalla Seconda Guerra Mondiale in poche settimane. All’inizio, l’entita’ della minaccia COVID-19 non era facilmente riconoscibile e cio’ ha reso piu’ difficile prendere decisioni in tempo reale per evitare crisi. A parte i suoi principi generali, il quadro operativo del Piano Nazionale (es. Definizione dei ruoli e tempistica delle azioni) non e’ stato seguito”.
“Questo dossier – e’ il commento dei rappresentanti del Comitato -conferma che l’Italia non ha fatto quanto richiesto dall’Oms che, a decorrere dal 2013, modificava l’approccio alla pandemia basandosi sul risk management, prevedendo 4 fasi anziche’ 6 e imponeva, per questo, agli stati di predisporre e/o adeguare i propri piani pandemici e di effettuare, conseguentemente: conteggio terapie intensive; scorta di DPI (dispositivi di prevenzione individuale, ndr); isolamento e tracciamento dei casi. L’Italia nulla di tutto questo ha fatto, non ha previsto i tempi e le modalita’ di trasmissione dei dati dalle regioni al ministero, non ha provveduto ad incrementare i posti letto delle terapie intensive, non ha provveduto a fare scorte di DPI, non ha mai provveduto a effettuare esercitazioni, a mettere alla prova la tenuta del sistema, proprio perche’ un sistema di intervento tempestivo e adeguato ad affrontare un’emergenza epidemica/pandemica non ce l’aveva, come dimostrato dalla diversita’ di approccio e gestione del contagi e del tracciamento diverso da regione a regione. Non sono state fatte scorte di DPI, non sono mai stati effettuati conteggi del numero di posti letto nelle terapie intensive, l’isolamento dei casi e il contenimento e successivo tracciamento sono falliti in Lombardia perche’ ogni regione ha agito in piena autonomia, senza alcun tipo di linea guida comune valida in tutte le regioni: e questo perche’ mai erano state fatte esercitazioni, prove e test”.