A Napoli l’azienda ospedaliera dei Colli, che comprende le strutture del Cotugno, eccellenza italiana nel trattamento dei pazienti covid, del Monadi e del CTO, lancia un appello per invitare la popolazione a donare il plasma.
E’ infatti dallo scorso mese di maggio che al Cotugno sono partite le terapie a base di plasma di persone guarite dal covid-19. Questa tipologia di terapia ha già portato buoni risultati durante la prima ondata e da buone speranze per il futuro, infatti il plasma prelevato da pazienti guariti dal covid presenta un quantitativo di anticorpi, quando tale quantitativo è considerevole si parla di plasma iperimmune. L’ospedale dei Colli, quindi, rivolge il proprio appello alle persone tra i 18 ed i 60 anni guarite dal virus a cui sono trascorsi almeno 14 giorni dall’ultimo tampone negativo.
“Il plasma iperimmune è il plasma raccolto grazie alla donazione di pazienti guariti dal Covid-19 che presentano un elevato numero di anticorpi specifici utili a neutralizzare il virus e a ridurre la carica virale dei soggetti malati. Il Cotugno, per questo, ha aderito agli studi clinici sul plasma per avere un’altra arma importante. Abbiamo messo a disposizione dei numeri di telefono sia presso l’ambulatorio dedicato che presso il centro trasfusionale dell’Azienda ospedaliera dei Colli per rispondere ai tanti pazienti guariti che, donando il plasma, vogliono dare il loro contributo. Per donare il plasma bisogna rientrare in alcuni parametri, ma contattando le strutture indicate sarà possibile avere tutte le informazioni necessarie per sapere se si può essere arruolati negli studi. È importante intraprendere tutte le strade per offrire chi viene colpito da questo virus tutti i piani terapeutici sperimentali possibili”, – spiega il direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli Maurizio Di Mauro.
Questo a Napoli, ma altrove ? Niente a Salerno e, vi forniamo noi una storia, niente a Nocera Inferiore. All’Umberto I c’è il macchinario, c’è la buona volontà della sede Avis (tra le più efficienti da sempre) e ci sarebbero anche i donatori pronti. Cosa manca ? L’autorizzazione a partire, invano richiesta più volte. Domani mattina, un nocerino disposto a dare il suo contributo alla nobile causa si recherà al Moscati di Avellino, uno dei pochi ospedali abilitati in regione, per il prelievo, poi tornerà a casa ed attenderà l’eventuale nuova chiamata, in caso elevato numero di anticorpi riscontrato, per recarsi di nuovo ad Avellino.
Ecco la sua testimonianza, Mimmo Iannone: “Ho battuto il Covid, faccio volentieri questo sacrificio, voglio contribuire alla battaglia degli altri, però è semplicemente assurdo non poter sfruttare il nostro ospedale e doversi recare ad Avellino, nessuna sapeva darmi l’indicazione, mi sono preoccupato in prima persona di acquisire informazioni sul dove andare. Domani sarò lì in ogni caso, io ho superato il peggio, è giusto essere generosi verso il prossimo”,