
Oggi, salvo rinvio, sarebbe in programma un incontro tra il primo cittadino e il Pd per tentare di rimediare allo strappo, consumato con le parole di Torquato, l’altra sera in consiglio comunale. Dal 2017 in poi, tante le vicende del rapporto contro natura politica, portato avanti secondo presunte regole naturali di civismo.
I demiurghi di Torquato dietro le quinte dell’anno di grazia 2017 erano almeno tre, tutti e tre col dna Pd ma tutti e tre fuori dai giochi di partito in quel momento (uno era stato assessore, gli altri due preferivano la cabina tattica di regia). I demiurghi dettero il via libera al matrimonio, in nome della filiera istituzionale, pur “disprezzando” in cuor loro quelli rimasti nel PD al punto di creare una civica, una delle tre, con chiara voglia di porsi come alternativa in un futuro che non è mai arrivato e mai arriverà.
Parte sotto la cattiva stella il Torquato bis o ter, fate voi: la stella di Un’altra storia. Un segnale condizionante, che rovina i primissimi piani e cestina qualche scelta importante. Il rapporto col Pd è di lento ma costante logoramento. Si raggiunge il culmine strada facendo: la violenta lite in consiglio tra Torquato e De Maio. Quando si tratta, successivamente, di operare il rimpasto, il Pd ne esce frantumato, subendo scelte altrui: Trotta se ne va, Stile e Giordano rimangono ma lentamente si allontanano, Scarfò deve fare i salti mortali per evitare lusinghe di assessorato e tenere unito quel che resta. Dall’altra parte, c’è la promozione a vice sindaco della Fortino, che rappresenta anche il vertice giovanile provinciale del partito (particolare non di poco conto). Quando Torquato benedice pubblicamente la candidatura alla Regione di Petrosino è l’inizio della fine o la fine dell’inizio: porta malissimo. Petrosino, con la benedizione al contrario, si ritrova quasi a correre da solo (qui la colpa del PD è evidente). Siamo ai giorni nostri, eletti in Regione i piddini salernitani, altra giravolta del sindaco, che pretende dal PD locale di risolvere la questione dei “coraggiosi” e di farsi carico delle grandi opere, cioè delle responsabili sui ritardi, e nell’eccesso di foga consiliare “avvisa” la Fortino, quindi anche il mondo del giovane De Luca. Oggi il possibile, ennesimo, incontro-chiarimento. Ma esattamente cosa vuole Torquato dal PD?