Per improvvisazione si intende in senso generico l’atto di creare qualche cosa mentre la si esegue, in maniera spontanea o casuale. Essa consiste quindi di uno svolgimento o esecuzione che si realizza con inventiva immediata.
Con il termine improvvisazione ci si riferisce in generale a un tipo di approccio nelle arti dello spettacolo. In questo caso essa è caratterizzata dall’assenza di preparazione specifica e quindi dalla prestazione spontanea. Essa dipende quindi dall’abilità dell’improvvisatore e può essere applicata a diverse discipline artistiche: si parla infatti di: improvvisazione nella musica, improvvisazione teatrale, improvvisazione nella letteratura, nella scultura, nella danza, nella cinematografia, ma anche nella fisica, nell’ingegneria, nella cucina e in altre branche scientifiche.
Siamo sempre il Paese dell’improvvisazione: a volte ci va bene, altre meno. In questa fase ancora più delicata della Pandemia, ce ne accorgiamo su tanti fronti. Improvvisiamo su colori e intensità dei divieti natalizi, su numero di commensali, su comuni limitrofi e piccoli, sulle visite agli anziani. Mica finisce qui; c’è il fondato timore di improvvisazioni in arrivo coi vaccini e la relativa distribuzione. Vogliamo addentrarci nelle strategie per il Recovery ? Per caso abbiamo la volontà di soffermarci sul presunto rimpasto di governo in una fase del genere ? Italiani, brava gente ma destinati ad improvvisare sempre, programmare non sembra un verbo che ci appartiene.
Se è inevitabile, che sia allora improvvisazione o improvvisopoli almeno onesta, non contaminata da furti e ruberie, da furbetti e ladri veri. Stavolta ci sarebbe difficoltà nell’esibire mani pulite, dovremmo accontentarci dei gomiti. (m.m)