Consiglio comunale con un pesante esito politico finale: approvata mozione di sfiducia nei confronti delll’avvocato Mario Santocchio in qualità di presidente del consiglio comunale. 15 voti a favore della sfiducia e 10 voti contro. Si attende la seconda votazione entro dieci giorni ma il dato politico è inequivocabile già da adesso: la maggioranza nata dalla vittoria alle ultime elezioni è un lontano ricordo, l’opposizione ha fatto la parte che le spettava, la maggioranza invece è naufragata nei suoi duelli, nei suoi personalismi, nelle guerre intestine..
L’ANALISI
Nel giro di un anno e mezzo, chi portò Salvati alla vittoria deve fare i conti con un dato certo: quel mondo, progressivamente, tra un cambiamento di casacca e l’altro, tra un rimpasto e un rimpastino, tra guerre personali nemmeno sotterranee, è andato in pezzi, mostrando scollature e fratture che c’erano già in partenza, ovvero dal momento della creazione di un cartello elettorale che in fin dei conti arrivò alla vittoria per il semplice fatto che la sinistra non riuscì a fare l’ultimo sforzo, cioè presentarsi con un solo candidato. I pezzi li aveva tenuti assieme la brama delle poltrone e degli incarichi, della visibilità e delle cariche. Poi non è rimasto manco la brama, neppure gli schieramenti. Scafati versione centro-destra assomiglia sempre di più ad un grande e infinito “mappazzone”. Ne paga dazio ovviamente e come al solito la città: i tanti nodi mai sciolti, i tantissimi problemi irrisolti.