Potrebbe essere la metà di un mega titolo di film alla Wertmuller. Invece, a conti fatti e rifatti, è il succo dell’ultimo consiglio comunale del 2020, con un paio di tagli sulla diretta streaming (uno per privacy, l’intervento del surrogato Trotta che aveva appena accennato alla vicenda Giordano, l’altro probabilmente per malinteso sull’intervento finale di Torquato). La ricognizione politico-amministrativa, promessa o minacciata dal sindaco qualche consiglio fa, è scomparsa, offuscata dal solito “faremo, volevamo fare, siamo sul punto di fare”. Un bel nulla, in pratica. Di ricognizione ha accennato il capogruppo Pd De Maio, affermando da remoto che il partito è pronto a fare o rifare il punto della situazione con chi ha sostenuto dall’inizio Torquato 2 o 3, fatta eccezione però per i denigratori in stato permanente effettivo, chiaro il riferimento a Capaldo, diventato chiarissimo quando il secondo ha parlato di nocerinismo politico e civico, beccandosi da De Maio un “far politica davanti al bar in via Astuti”.
Piccole ma significative schermaglie, per il resto quasi tutti i punti all’ordine del giorno son passati con il consenso o l’adesione di parte di un’opposizione che non so più a che santo votarsi, lasciando da sola anche santa Tonia, nel senso di Lanzetta, che ha ottenuto il sì unanime ad un settimo punto che in mattinata aveva chiesto e ottenuto di inserire all’ordine del giorno: come regolarsi sul Canone Unico, mega tassa riassuntiva che il governo non è riuscito a regolamentare. Sul regolamento del Forum Giovani, tutti d’accordo. Sulle variazioni di bilancio, pezze a colori, Lanzetta irriducibile, altri compiacenti. Tutti forzatamente d’accordo sulla convenzione per il Piano di Zona, nella speranza che nel corso dell’anno che verrà muti il parere di Nofi Alta sul possibile passaggio ad Azienda Speciale. Sul PEF Tari, fronte di resistenza lanzettiano e basta. Passa l’aumento del 5% della tariffa rifiuti, necessaria per colmare il buco di 3 milioni di evasione 2018, ma non c’è ancora traccia della premialità.
Assenti Giuseppe Della Porta, Borzi e Spinelli. Presenti da remoto De Maio, Iannotti (con abbaio di cane in streaming), Ferrara, Alfano e Passero. Capitolo Trotta: nessuna presa netta di posizione, Azione agirà e voterà senza tesi precostituite.
Fuori aula; il Tar ha dichiarato illegittime le ordinanze emesse nel settembre scorso dal Comune di Nocera Inferiore con cui obbligava la Gori a “risolvere” il problema degli scarichi delle acque reflue nei torrenti Cavaiola, Solofrana e Alveo Comune Nocerino. I giudici amministrativi hanno rilevato che la problematica era stata già abbondantemente affrontata e definita dalla Regione Campania, dall’Ente Idrico Campano, dal Comune di Nocera Inferiore e dalla Gori. Il Tar ha anche condannato il Comune al pagamento di 2mila euro per le spese di giudizio.
Soldi sprecati, meglio sarebbe stato conservarli per cose diverse dalle cause perse.