Gli scavi ottocenteschi di Marcello Spinelli, i reperti provenienti da Suessola e contenuti nel deposito Sing-Sing saranno i protagonisti del prossimo fine settimana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Approfittando della chiusura obbligatoria” del sabato e domenica torna un nuovo viaggio culturale, per i visitatori virtuali alla scoperta di un particolare settore dei depositi del MANN
Il 23 e 24 gennaio sulla pagina Facebook istituzionale ed, a seguire, sul canale Instagram, saranno postate alcune immagini dei reperti conservati nella Collezione Spinelli: gli scavi ottocenteschi di Marcello Spinelli permisero il recupero di oltre cinquemila opere (circa 3000 maufatti in metallo e 2300 vasi), provenienti da un numero imprecisato di corredi funerari, che sono stati rinvenuti nella necropoli dell’antica Suessula (Acerra). La collezione ebbe una fortuna altalenante: i reperti furono raccolti e organizzati su base tipologica nella Casina vanvitelliana di campagna del Marchese, trasformata in museo e da allora meta immancabile dei più noti studiosi dell’epoca.
Nel 1945, fu Amedeo Maiuri a scongiurare la dispersione di questo ricchissimo patrimonio, trasferendolo dalla residenza Spinelli, occupata da truppe militari prima tedesche e poi anglo-americane, al Museo Nazionale di Napoli: quattro anni dopo, l’erede Elena Spinelli donò la collezione al Museo.
Le celle che racchiudono i tesori posseduti da Spinelli si trovano nei sottotetti del MANN, nel segmento nuovo del deposito Sing-Sing, ribattezzato così per un parallelismo con il carcere americano di massima sicurezza: in ordinati spazi, dove si svolgono le pazienti attività di archeologi e restauratori che stanno catalogando e riordinando i manufatti non esposti nelle sale, è possibile incontrare tasselli imperdibili della cultura iconografica della Campania antica.
Sui social, così, saranno condivise le immagini di suggestivi reperti: situle (vasi a secchio) di produzione campana (V sec. a. C.); oinochoai (brocche per il vino), sempre realizzate nel territorio regionale e di età classica-ellenistica; un’anfora attica a figure nere della seconda metà del VI sec. a. C. con scena di combattimento tra Eracle e il centauro Nesso; diversi esemplari di vasi (anfore, hydriai) di ceramica attica a figure nere; oggetti di ornamento in bronzo come armille (bracciali) e fermatrecce della prima età del ferro.
Focus anche su alcuni scatti di repertorio con immagini storiche di allestimento dei reperti dall’antica Suessola.
Il percorso di approfondimento digitale dei tesori della collezione Spinelli si pone in sintonia con le principali linee guida delle iniziative museali: se, dal punto di vista simbolico, quando il MANN è chiuso è possibile entrare nei luoghi più “segreti” del Museo grazie alle nuove tecnologie, d’altro canto si intensificano i progetti per rendere fruibili i depositi al pubblico.
.