Il mondo del Teatro si rende protagonista di questa settimana. E’ passato un anno dal fatidico 23 febbraio, data simbolo della crisi a cui è stato piegato il comparto dalla pandemia. Diverse voci si levano tutte nella direzione del ribadire la dignità del settore, una rete di dimensioni che a vari livelli è ferma da, di fatto, un anno.
U.N.I.T.A. – facciamo luce nei teatri
Una luce di speranza viene lanciata dai teatri che aderiscono all’iniziativa indetta per il 22 sera dall’associazione di categoria U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo). Con “Facciamo luce nei teatri” invita tutte le realtà teatrali italiane, da quelli più piccoli fino ai grandi Teatri Nazionali, a illuminare e tenere aperti i propri edifici la sera del 22 febbraio (dalle 19,30 alle 21,30). Un modo per dire che si è ancora vivi e “chiedere al nuovo Governo e a tutta la cittadinanza che si torni immediatamente a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo, che lo si torni a nominare, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi”.
Davanti ai teatri illuminati l’associazione chiede a operatori dello spettacolo come a cittadini e pubblico di andare e creare una testimonianza, foto, video, messaggio da postare (stories o feed)con l’hashtag #facciamolucesulteatro, indicando città e nome del teatro, e con riferimento @associazioneunita su Instagram. Ecco l’elenco dei teatri che hanno aderito: https://www.associazioneunita.it/facciamo-luce-sul-teatro-la-lista-provvisoria-dei-teatri-aderenti/
E’ il primo atto in cui il Teatro fa sentire la propria voce. Il 23 febbraio, per sottoliineare l’anniversario dell’escalation della crisi a cui sono ridotti i Teatri, infatti sono indette due proteste: la mattina i sindacati e il pomeriggio un coordinamento di lavoratori.
I SINDACATI
I sindacati SLC Cgil, Fistel Cisl, UilcomUil hanno indetto una manifestazione in tutta italia il 23 febbraio dalle 10 alle 12 davanti ai vari teatri ( a Napoli davanti al Teatro San Ferdinando). Le loro istanze https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=3827680873933999&id=115437781825012
PROFESSIONISTI DELLO SPETTACOLO, EMERGENZA CONTINUA
Alle ore 15 il gruppo di un coordinamento arte e spettacolo che ha un documento sottoscritto da 80 realtà del mondo teatrale italiano ( Napoli si incontrano davanti al teatro Mercadante).
Quello che chiedono lo ribadiscono anche in una conferenza stampa tenuta stamani, 22 febbraio, sulla pagina fb https://fb.watch/3Pr6xN1D1R/
Lo sblocco immediato e conseguente erogazione dei ristori rimasti in sospeso (DL ristori 5) durante queste settimane di instabilità governativa. La tempestiva convocazione di un Tavolo Interministeriale che coinvolga lavoratrici e lavoratori del settore spettacolo e cultura, al quale siedano anche Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. L’ attuazione di una ormai necessaria riforma strutturale, formale e fattuale, del settore che tuteli realmente non solo grandi enti e grandi aziende ma anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori. La progettazione e realizzazione di tutte le misure, economiche e non, relative ai protocolli di sicurezza, necessarie a garantire una vera e totale ripartenza del settore. La concretizzazione di provvedimenti finalizzati al finanziamento e al sostegno delle piccole e medie realtà che si occupano di spettacolo e di cultura, che ad un anno dal blocco del pubblico spettacolo rischiano di chiudere e di non poter più compiere il loro fondamentale ruolo legato alla cultura di prossimità su tutto il territorio del nostro Paese.
Di fatto è stato convocato oggi, prima della manifestazione, il tavolo permanente dello spettacolo dal vivo, il cinema e l’audiovisivivi realizzato da mesi, da parte del ministero della Cultura. Mentre l’obiettivo del Coordinamento è quello di ampliarlo, per poter affrontare davero tutti i problemi di una riforma strutturale del settore, con la partecipazione di altri ministeri come quello del Lavoro e dello Sviluppo Economico.