Rosa Gargiulo è una scrittrice, editor, Ghostwriter, esperta in Didattica della Narrazione, Direttrice Editoriale di un’agenzia letteraria e tanto di più, a cornice di una personalità creativa e desiderosa di realizzare sempre nuovi programmi, perché la vita è un progetto fatto di sogni che avvicinano all’espressione di sé stessi.
L’ultimo suo libro, dal titolo “Extra utero” – PersoneDiParola Isola Editrice – coinvolge il lettore in un turbine di riflessioni che tracciano l’itinerario una donna appassionata e consapevole del proprio percorso esistenziale, che non teme il giudizio altrui e va incontro alle situazioni e alle persone senza indugio.
Rosa ha un passo veloce, lo sguardo coriaceo, la mente svelta, di chi non vuole perdere tempo e mastica idee continuamente: è questa la prima impressione che ho ricavato dopo il nostro primo incontro due anni fa.
Nel titolo, di quello che si può definire un diario, c’è il senso di tutta un’esistenza caratterizzata dalla voglia di scoprire, mettersi alla prova, perseguire i propri sogni; Rosa è il frutto di una gravidanza extrauterina che interpreta come il segno che giustifica il suo sentirsi a casa “soltanto con una valigia in mano”.
E come darle torto se si pensa che il suo primo alloggio è stato nell’addome materno e non nel comune utero?
Nella raccolta di appunti, ci sono pagine di riflessioni intense che ripercorrono tappe fondamentali di una vita dove l’amicizia è l’elemento imprescindibile di ogni avventura condivisa, perché è quando si inizia a procedere da soli che s’incontrano davvero gli altri.
L’amicizia è un pozzo da cui attingere forza, un profumo mai dimenticato, uno sguardo perduto, la corda di legami indissolubili che continuano a permanere dovunque abbiano trovato case da abitare, perché se anche la valigia della vita è piena, può sempre accogliere nuove presenze.
Nel nome c’è l’essenza e Rosa è petalo in una dolcezza che sa di limone, e spina che sa di sale. Figlia di una madre senza fronzoli che non cade nel manierismo delle parole, ma che accarezza con lo sguardo ed è presenza attenta nelle azioni.
Raccontare impedisce di dimenticare e deve “appiccare un incendio”, perché questo è il compito di chi scrive. Lo scrittore osserva, scruta, ricerca e ruba umori, sentimenti ai personaggi che incrocia; sono loro che conducono il gioco della narrazione, perché sanno cosa e come rappresentare la magia degli incontri.
Le storie sono oceani di parole “fatti di miliardi e miliardi di singole gocce”; ogni goccia è una persona che compone la massa incontenibile di acqua che scorre nelle esistenze di altri, lasciando segni indelebili di abbracci, sorrisi, lutti, fallimenti … vita.
Rosa ci ricorda che si rinasce tutte le volte che si accetta di lasciare la pelle vecchia per concedersi alla vita nuova che si propone continuamente, e pulsa nei racconti che diventano espressione di una crescita personale di donna e autrice.