Il teatro in Campania in periodo pandemico riapre le porte, per il secondo anno, con il Napoli Teatro Festival, o meglio il Campania Teatro Festival. La prima novità di questa manifestazione, giunta alla sua quattordicesima edizione (la quinta diretta da Ruggero Cappuccio) è proprio che cambia nome. Chiarisce così la sua vocazione di apertura al territorio campano, che sarà sempre più definita nel progressivo coinvolgimento di più luoghi del territorio, ma ribadisce anche che il sostegno costante proviene proprio della Regione Campania e della Fondazione Campania dei Festival.
Unica realtà che sembra resistere alle intemperie (già nel 2020 è riuscita a mantenere la sua programmazione inserendosi in quello spazio di tregua dal Covid dell’estate scorsa) mantiene lo slogan fortunato dell’anno scorso Il teatro rinasce con te, sceglie di continuare a proporre spettacoli dal vivo e sceglie come luogo d’elezione, per i molti spazi coinvolti, la Reggia di Capodimonte dove, ospite impeccabile, il direttore Sylvain Bellenger ha accolto la conferenza stampa nello scenario della sala dei ‘Tiziano’.
I NUMERI DEL FESTIVAL
Gli eventi si dividono in due momenti: in estate dall’11 giugno al 12 luglio e a settembre. Nel primo mese si tratta di 159 eventi con una programmazione in luoghi all’aperto e in totale sicurezza divisi in 10 sezioni (prosa Italiana, Internazionale, Osservatorio, SportOpera, Danza, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Progetti Speciali). Sono 70 i debutti assoluti e 3 nazionali. Numeri importanti, audaci. In cui spettacoli nuovi arrivano in scena pur non sapendo poi che futuro avranno, se ci sarà una distribuzione per questa situazione di incertezza dell’era Covid. Dei 38 spettacoli di prosa nazionale i debutti assoluti saranno 29. Costante del festival è l’ attenzione alla drammaturgie contemporanee come attesta il fatto che l’85% dei testi rappresentati sono di autori viventi. A settembre il festival continua con la sezione Danza e a quella degli spettacoli Internazionali. Per le Compagnie straniere sono già fissati tre debutti nazionali che hanno date e luoghi definiti: l’8 e il 9 al teatro Bellini di Napoli lo spettacolo della regista argentina Marina Otero, il 16 e il 17 il nuovo lavoro del coreografo greco Dimitris Papaioannou al teatro Politeama di Napoli, mentre il 23 e il 24 andrà in scena al teatro Bellini l’ultima creazione del regista svizzero Cristoph Marthaler, conGraham F. Valentine.
L’ANTEPRIMA CON RICCARDO MUTI
L’anteprima del 19 marzo con il Maestro Riccardo Muti si terrà al teatro Mercadante. Il Maestri Muti dirigerà il concerto dell’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” , un’orchestra che rappresenta l’impegno costante del Maestro nel curare le giovani generazioni di musicisti. In questo concerto protagonista sarà la musica di Saverio Mercadante e di Franz Shubert.
Il programma si apre infatti con la Sinfonia spagnola che Saverio Mercadante compose per I due Figaro, manoscritto scoperto a Madrid nel 2009 dallo studioso torinese Paolo Cascio. I due Figaro era stata creata nel 1826 su libretto di Felice Romani proprio per la capitale spagnola, prosecuzione delle Nozze mozartiane e del Barbiere di Rossini. All’immersione nel mondo dell’opera si contrappone quella nell’universo sinfonico, con la Sinfonia n. 9 in do maggiore D 944 di Franz Schubert, quella “Grande” che, composta tra il 1825 e il 1826, non ebbe esecuzione pubblica fino al 1839, quando fu diretta da Mendelssohn dopo che Schumann l’aveva scoperta fra le carte dell’autore. Un’altra partitura “ritrovata” quindi, una creazione di grandi ambizioni che rappresenta un ponte verso il sinfonismo tardo Romantico.
Il concerto, registrato il 19 marzo, sarà disponibile in streaming dal 26 marzo per gentile concessione di riccardomutimusic.com. su live.napoliteatrofestival.it, cultura.regione.campania.it, ansa.it e ravennafestival.live
Protagonisti di questa edizione del festival sono tantissimi. Ci saranno, tra gli altri: Marco Baliani, Peppe Barra, Sonia Bergamasco, Alessio Boni, Elena Bucci, Marina Confalone, Roberto De Simone (con un omaggio al Trianon), Vinicio Marchioni, Enzo Moscato, Daniel Pennac (con ‘Ho visto Maradona’), Alessandro Preziosi, Raiz, Danilo Rea, Stefania Rocca, Lina Sastri, James Senese, Peppe Servillo, Virgilio Sieni, John Turturro, Luca Zingaretti. La sezione prosa sarà aperta da ‘La Morte e la fanciulla’ regia di Elio de Capitani . L’immagine sarà curata ancora da Mimmo Paladino. Tutte le informazioni sugli spettacoli sono online sul sito https://campaniateatrofestival.it/edizione-2021/
LE SEDI
Sede principale del Festival, con l’allestimento di ben otto palchi, sarà quest’anno il Real Bosco di Capodimonte, che ospiterà per un mese una vera e propria cittadella teatrale tra Cortile della Reggia, Casino della Regina, Giardino Paesaggistico di Porta Miano, Manifattura della Porcellana, Giardino Paesaggistico Pastorale, Praterie della Capraia, il Giardino dei Principi e lo spazio del Cisternone, dove si terranno gli eventi del DopoFestival.
Gli altri eventi si svolgeranno nel Teatro Grande di Pompei, al Belvedere di San Leucio a Caserta, a Montesarchio (in piazza Umberto I e nel Museo Archeologico del Sannio Caudino), nel Teatro Naturale di Pietrelcina, nell’Anfiteatro di Avella e a Salerno, nel Chiostro del Duomo e all’esterno del teatro Ghirelli. Appuntamenti a Napoli ci saranno anche nell’Archivio di Stato di Napoli, nel Refettorio del Chiostro di San Domenico Maggiore, a Made in Cloister e, sempre a Capodimonte, nella Sala Causa. Gli spettacoli di settembre andranno in scena in tre diversi teatri cittadini: il Bellini, il Trianon e il Politeama.
IL SOGNO REALE I Borbone di Napoli
I Borbone sono protagonisti di questo festival. E non solo con la location di Capodimonte. Progetto Speciale di Ruggero Cappuccio, curato da Marco Perillo, “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”, propone di valorizzare i beni del patrimonio culturale attraverso testi scritti da narratori contemporanei e interpretati da attori. Perché come sottolinea anche Cappuccio, il Teatro e l’Arte respirano la stessa aria, sono parti dello stesso percorso e il periodo borbonico rappresenta un modo di vivere questo dialogo da ripercorrere. Il progetto, oltre a sette storie inedite redatte da narratori e interpretate da sette diversi attori, che andranno in scena nel Giardino dei Principi, prevede anche la pubblicazione di una guida stampata degli stessi siti, a cura dello stesso Marco Perillo, che sarà distribuita gratuitamente al pubblico che seguirà gli spettacoli in programma al Festival.
I COSTI
Ma questo festival quanto costa? Per gli spettatori continua la politica ‘sociale’ di un teatro che può arrivare alle tasche di tutti i biglietti continueranno a costare da 8 a 5 euro e saranno gratuiti per le fasce sociali più deboli. I ticket potranno essere acquistati nei prossimi mesi online sul sito e il giorno dell’evento al botteghino allestito per l’occasione. Non manca un’azione che è coerente con i tempi e con uno spirito di sostegno alla difficoltà del tempo: il ricavato degli spettacoli della sezione Musica sarà devoluto in beneficenza all’Ospedale Cotugno
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