Il summit di stamattina a Nocera tra D’Ambrosio e Polverino ha dato il via libera, forse già da domani, all’uso degli anticorpi monoclonali al Covid Hospital di Scafati. Gli anticorpi monoclonali (di norma abbreviati in MAb) sono molecole biologiche in grado di riconoscere, legare e neutralizzare in maniera specifica un determinato antigene. I MAb sono anticorpi creati in laboratorio da cellule “immortali”, ottenute dalla fusione di una cellula che produce anticorpi (il linfocita B) e una cellula trasformata con vita e capacità di produrre anticorpi, potenzialmente illimitate.
In base a quel che è stato detto stamattina a Nocera, occorrerà a tale scopo ulteriore personale medico in quel di Scafati per poter procedere speditamente.La terapia, su scala nazionale, verrà utilizzata per pazienti ad alto rischio, ultrasessantenni che abbiano sviluppato il Covid da pochi giorni. Iniziata la distribuzione negli ospedali.
L’Italia ha avviato l’approvvigionamento di anticorpi monoclonali, farmaco anti-Covid su cui è partita ufficialmente la sperimentazione nei nostri ospedali e che potrebbe rappresentare un cruciale punto di svolta nella terapia contro il virus. Come stabilito dal commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, sono state acquistate 150mila dosi per un valore di circa 100 milioni di euro. A dare l’ok al rifornimento delle dosi è stata l’Aifa: la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia del farmaco ha approvato l’utilizzo di due monoclonali, il Bamlanivimab di Eli Lilly e il Regeneron di Roche. Quest’ultimo è quello utilizzato, con successo, dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’Ema invece non si è ancora espressa su questi farmaci. A differenza dei vaccini, i monoclonali prevedono una sola infusione senza richiami e si prevede che coprano anche tutte le varianti fino ad ora note del coronavirus. Il via libera alla distribuzione è arrivato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato un decreto d’urgenza. Il ministero ha infatti deciso di sfruttare l’opportunità concessa dalla legge 648 del 1996, che permette di far entrare nel nostro sistema sanitario farmaci ancora in corso di sperimentazione se non c’è una terapia alternativa valida contro una determinata patologia.L’efficacia degli anticorpi, se somministrata nelle fasi iniziali della malattia, secondo gli studi fin qui condotti è molto alta: tre malati su quattro potrebbero averne ottimo beneficio. Secondo i ricercatori di Vir Biotechnology e della britannica Gsk, la riduzione dei ricoveri e dei decessi in pazienti ad alto rischio si attesta intorno all’85%. L’efficacia di altri anticorpi, come quelli di Eli Lilly, si stima invece intorno al 70%.