Di recente ho letto un articolo sul web relativo alla tematica del tradimento del coniuge che in estate sembra incontrollabile ed accentuato. In questi giorni, addirittura, sono apparse statistiche sulle motivazioni delle separazioni in Italia: al primo posto le corna, al secondo le bugie di un coniuge sulla situazione patrimoniale.
Ma il tradimento dipende davvero dalla stagione , dovuto alla noia legata alla mancanza di un’occupazione e/o di interessi nel tempo libero?
Ho sentito spesso affermare, come pseudo spiegazione di un tradimento, che si tradisce per noia, laddove altri motivi non se ne riscontrino. Altre volte sembra sia solo una questione di ripicca, di rivalsa verso infedeltà pregresse da parte del coniuge o semplicemente per essersi sentiti sminuiti, trascurati o addirittura maltrattati a parole e finanche con atti di violenza.
A questo punto anche la correlazione tra estate e tradimento crollerebbe e sembrerebbe falsa. Infatti in qualsiasi periodo dell’anno si potrebbe tradire qualcuno: qui casca l’asino!
La ragione per cui si fa del male ad un essere vivente risiede sempre nella mancanza di rispetto del prossimo e nell’incapacità di amare soltanto una persona. La domanda allora è un’altra: siamo incapaci di essere monogami per natura? La visione romantica dell’amore esclusivo tra due persone mantiene il suo fascino ma richiede impegno e coerenza. Tuttavia l’idea di possesso ha poco a che fare con l’amore, ma tanto con la fiducia ed il soddisfacimento del proprio ego. Sentirsi unici per la persona amata è auspicabile ma spesso appare utopistico; ciononostante vale la solita massima del “non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te”.
Nella società liquida in cui viviamo, come Baumann c’insegna, i rapporti tra le persone perdono consistenza e durano sempre meno. Il matrimonio e la famiglia quasi sembrano istituzioni obsolete, superate. Ma quali certezze e quali esempi possiamo dare ai nostri figli se ognuno fa quel che gli pare e se manca un dialogo sincero e costruttivo? Siamo sopraffatti dall’incertezza, dallo stress, dalle menzogne e dagli inganni e diviene complicato ristabilire un’unione pulita e tanto nella coppia quanto tra genitori e figli, ma anche tra parenti e amici.
Resto persuasa che abbiamo il dovere di fidarci degli altri e di ricostruire anche sulle macerie perché arrendersi e gettare la spugna non è la soluzione a niente.
Ritrovarsi e ricominciare daccapo. Dare prova di un cambiamento radicale del proprio comportamento, passare dallo stato liquido a quello solido: solidificare, appunto, ciò che scivola e scorre via dalla propria esistenza e chiedersi se vale la pena perdere amore, famiglia e felicità soltanto per noia, per ripicca, per rabbia o per stupidità atavica.
Annalisa Capaldo