Throwback, il fashion brand di Pasquale D’Avino stringe una partnership con l’azienda torinese: in arrivo una capsule collection destinata ai migliori store italiani ed europei
L’immensa Piazza Plebiscito, i maestosi Castel dell’Ovo e Maschio Angioino, il fascino di Palazzo Reale, Duomo e piazza del Gesù. I monumenti di Napoli finiscono impressi sulle scarpe Superga, il mitico brand che fa innamorare milioni di consumatori. A portare lo skyline partenopeo sull’iconico modello 2750, è il giovane imprenditore napoletano Pasquale D’Avino, del brand contemporary throwback.
Dopo le partnership di prestigio con Casio Watches e la più recente con la EON Productions, la casa che detiene i diritti di James Bond, quello con l’azienda torinese è un altro passo decisivo per il brand che rende omaggio alle icone del passato con lo storytelling:
“Questa con Superga per me è la partnership dei sogni. Il brand è un’icona che ha saputo unire intere generazioni superando qualsiasi barriera sociale. Le sue scarpe rappresentano un must have che ognuno di noi avrà indossato una volta nella vita”, spiega D’Avino.
Una capsule esclusiva di 2000 paia
Annunciata ad aprile, la capsule collection è di circa 2mila paia che saranno distribuite solo in top store, italiani ed europei:
“Quando ho scoperto che il nostro distributore italiano era lo stesso di Superga, mi sono subito dato da fare per cercare un contatto con l’azienda, attraverso i miei agenti. Con il mio team, abbiamo lavorato a un progetto molto semplice e pulito da presentare e ha funzionato. L’idea di mettere lo skyline di Napoli su un brand di Torino a molti poteva sembrare un azzardo. Invece è la dimostrazione che la moda, specie quella iconica come Superga, sa sempre unire culture e stili di vita diversi”.
Un altro traguardo per throwback, nato con la creazione e la vendita di felpe e t-shirt ma che sta affermandosi sempre di più come uno stile vita, allargando i suoi prodotti, dagli orologi, alle cravatte, con la prossima partnership con Marinella, fino a borse e scarpe (e tanto altro ancora in cantiere):
“Stiamo crescendo molto nella brand awareness. È proprio grazie alla maggiore consapevolezza che i consumatori hanno di throwback, che siamo riusciti ad avere il semaforo verde dai grandi brand con i quali stiamo lavorando”.
Crescere del 39% in piena Pandemia
Il brand di Pasquale D’Avino è nato solo tre anni fa con il supporto dell’artista Gianpiero D’Alessandro (celebri le sue collaborazioni con Snoop Dogg e quella attuale con Justin Bieber). L’idea alla base del progetto è di rendere omaggio – attraverso arte, tecnologia di stampa e made in Italy – alle icone del passato, puntando sul potere dei ricordi e della nostalgia.
Oggi lavora al progetto un team di 11 collaboratori tra 18 e 45 anni, italiani e stranieri. Una squadra che, anche in un momento tragico per il fashion, ha saputo crescere del 39%, fino a toccare un fatturato di circa 2 milioni di euro.
Per il suo impegno nella moda e la capacità di portare idee innovative, Pasquale D’Avino è stato recentemente annoverato nella celebre classifica di Forbes tra i 100 Under 30 nella categoria Art & Style.
“Throwback è un concept, una filosofia, uno stato d’animo. Il nostro messaggio “more than fashion” rappresenta assolutamente la volontà di declinare il brand nel mondo del lifestyle. In primis nella musica con una collaborazione che annuncerà a breve con il suo grande amico e mentor Antonio Ciotola, un nome altisonante del management musicale italiano e nordeuropeo”, conclude D’Avino.
BIO
Pasquale Vittorio D’Avino (gli amici lo chiamano Pavi) nato a Bologna nel 1991, per questioni mediche, cresciuto a Napoli, per l’esattezza a Cercola, paesi vesuviani. studente di Fashion Law alla Luiss di Roma, vincitore del premio Italia giovane e premiato al parlamento italiano, per aver co-fondato il progetto brand di moda di lusso Les bohemiens,. Oggi Founder & Ceo del luxury brand throwback. Attualmente porta avanti, anche le attività di consulenza marketing e business development nel mondo fashion, food e della musica dance, nonché attività di relazione esterne per alcune multinazionali che operano in questi settori.