l Cnsbii, Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani ha protocollato presso il Comune di San Marzano Sul Sarno in Provincia di Salerno, la richiesta di rimozione dei rifiuti dall’Alveo Comune Nocerino i quali giacciono da diverso tempo nel corso d’acqua. Una condizione che si presenta periodicamente all’altezza del “Ponte Marconi” della Via Guglielmo Marconi che collega, San Marzano Sul Sarno ad Angri.
Gli enti che hanno ricevuto l’istanza da parte del CNSBII ove si richiede la rimozione dei rifiuti sono: Il Sindaco di San Marzano Sul Sarno e la Polizia Locale, UOD 50 18 05 Genio Civile di Salerno, Protezione Civile, UOD 50 17 09 Autorizzazioni Ambientali e rifiuti Salerno, Ente d’Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani – Ambito Territoriale Ottimale “Salerno”, Provincia di Salerno Servizio di Rifiuti e Bonifiche, per conoscenza al Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno, all’Ente Parco del Fiume Sarno, UOD 50 17 09 Autorizzazioni Ambientali e rifiuti Salerno, l’Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania e Sma Campania.
A dura prova l’ecosistema fluviale
Ad oggi questa condizione di abbandono e stazionamento di rifiuti mette a dura prova la biodiversità locale già in condizioni critiche per la qualità delle acque che defluiscono nell’alveo e per le problematiche idrauliche che creano di volta in volta danni alle aree adiacenti al corso d’acqua.
L’alveo comune nocerino è vittima di sversamento di reflui fognari, abusi edilizi e da parte di alcuni contadini e civili nella mancanza del rispetto delle fasce ripariali a cui si dovrà prima o poi, in modo deciso, mettere un chiaro inizio di ripristino delle aree.
Abusi dimenticati
Sembrerebbero essere molte le istanze depositate da parte dei vari organi di Polizia tra questi anche la Polizia Idraulica consortile che documentano e sanzionano abusi i quali giacciono nei vari uffici di molti comuni geograficamente e amministrativamente attigui ai corsi d’acqua del Bacino Idrografico del Fiume Sarno e che sono in attesa di “proseguo amministrativo” che ristabilisca gli spazi “naturali” o artificiali a tutela dei corsi d’acqua. Anche su questi atti, il CNSBII, sta cercando di averne notizia in modo da poter richiedere un accesso agli atti. La domanda che ci si pone, è perchè questi abusi non vengono eliminati?
L’Obiettivo
Ora il CNSBII, si concentra sull’obiettivo di far rimuovere i rifiuti presenti in alveo, nella speranza che chi ha competenza nella gestione riesca poi a trovare soluzioni territoriali al contrasto dell’abbandono dei rifiuti identificati in Rifiuti Solidi Urbani e la migliore gestione della flora ripariale come ad esempio le Canne d’acqua dolce “Arundo Donax”. Queste ultime non creano alcun danno, sia chiaro, ma se vengono gestite nel modo scorretto e falciate in modo inadeguato impattano sui ponti posti a pelo d’acqua lungo la valle del Bacino del Sarno.
Dragaggio obbligato su di un corso d’acqua senza aree cuscinetto adeguate, ma non l’unica soluzione!
Perché si riscontrano le occlusioni di rifiuti RSU all’altezza dei ponti? Per diversi motivi, come scritto poc’anzi la vegetazione mal gestita o naturalmente decadente defluisce sul pelo dell’acqua, l’assenza del dragaggio dei fondali fluviali per lo più artificiali, innalza il livello idrometrico delle acque e che sfiorano letteralmente i ponti presenti trasversalmente ai corsi d’acqua. Quindi impattando in primis le Canne di Arundo Donax creano delle occlusioni a cui si accompagnano i rifiuti galleggianti e l’abbandono diretto di questi da parte di criminali. Il dragaggio abbasserebbe il livello idrometrico fluviale ma permetterebbe di far defluire più rifiuti verso il fiume e nel mare.
Da oggi avvieremo il nostro conto alla rovescia ai trenta giorni e in allegato a questa comunicazione scriveremo i protocolli di deposito dell’istanza in modo che i cittadini possano anche autonomamente effettuare una richiesta di accesso agli atti o quanto meno informarsi nei confronti della Pubblica Amministrazione.