La squadra di Gattuso scende in campo con grinta e tanta voglia di portare a casa i 3 punti, ma di fronte trova una squadra che comunque non vuole chiudere il campionato in casa con una sconfitta. Il primo tempo la squadra di Iachini tiene botta ai partenopei, ma nel secondo tempo il Napoli sale in cattedra e al 58’ Rrahmani si procura un calcio di rigore; sul dischetto si presenta Lorenzo Insigne che si fa ipnotizzare da Terraciano ma sulla ribattuta sigla il vantaggio azzurro.
Dopo 12 minuti azione corale degli azzurri con Osimhen che trova Insigne, poi il numero 24 serve Zielinski che con una gran conclusione deviata da Venuti trova il raddoppio. Il Napoli gestisce bene e la grande fase difensiva ha fatto la differenza riuscendo a contenere uno degli attaccanti più in forma del momento, Dusan Vlahovic.
Azzurri che dunque scavalcano nuovamente la Juventus e si giocheranno tutto al Maradona contro il Verona, dove la vittoria decreterebbe gli azzurri ufficialmente qualificati per la prossima Champions League.
Meret 6 – Giornata decisamente tranquilla. Qualche parata agevola, poco giro palla perché la Fiorentina non pressa ed un paio di uscite.
Di Lorenzo 6,5 – Altra prova di livello, facendosi sempre vedere sull’out destro in sovrapposizione, dando uno scarico ed ampiezza soprattutto nella ripresa quando il Napoli deve alzare i ritmi. Mai in sofferenza difensivamente. Dopo Fabian è l’azzurro che gioca più palloni (60) col 91% di precisione.
Manolas 7 – Vlahovic è un cliente scomodissimo spalle alla porta, ma tutto sommato lo tiene bene. La sua velocità è determinante nel primo tempo nello scappare all’indietro, quando la viola ha energie per contropiedi partendo da lontanissimi. Salva l’1-1 con una grande chiusura in scivolata su Ribery, appena dopo il vantaggio.
Rrahmani 7 – La sua giocata vale probabilmente un’intera stagione. E la sua valutazione sale perché mostra – giustamente – l’evidente trattenuta cadendo in area e chiamando il VAR, a differenza di tanti compagni di squadra per tutto l’anno. Convive anche con un giallo ad inizio gara senza problemi e limita Vlahovic come può.
Hysaj 6 – Tanto giro palla, spesso però in orizzontale o su Insigne girato di spalle ed il Napoli sull’out mancino non sfonda mai. Non si prende particolari rischi e solo una volta in vantaggio la sua gestione del pallone diventa preziosa.
Fabian 6,5 – Fino al calcio di rigore non ci sono spazi, mna almeno è l’azzurro che prende più iniziativa e tenta qualche verticale, senza paura di sbagliare e con grande spirito nella riconquista (3 contrasti vinti e 5 intercetti). Una volta sbloccata, sale il numero di palloni giocati al minuto e chiude con 81 tocchi ed il 90% di precisione.
Bakayoko 6 – Non partecipa all’uscita, evidentemente su indicazione di Gattuso, ed il giro palla dei difensori è molto lento. Spezza diverse ripartenze, fa valere la fisicità, ma palla a terra non ha la qualità per velocizzare il gioco.
Politano 6 – Dà vivacità a destra, ma ha tante maglie viola da quel lato e convergendo verso il centro finisce per buttarsi nel traffico e favorire paradossalmente la Fiorentina. Meglio quando prova a dare ampiezza, ma finisce sul piede debole (dal 76′ Lozano sv)
Zielinski 6,5 – Trova il gol con una conclusione sporca, deviata, dopo aver avuto in realtà occasioni di gran lunga migliore. Viene ripagato lo sforzo nel farsi vedere tra le linee, dove lo spazio fino al rigore davvero non c’era e per larghi fasi è fuori dal match (appena 22 tocchi, più solo di Osimhen e Meret) (dal 76′ Mertens sv)
Insigne 7 – Decisamente brutto il rigore, ma la sfortuna avuta sul calcio di punizione si bilancia con la respinta altrettanto brutta di Terracciano che gli vale il 19esimo gol in campionato, record in carriera. Sfiora la doppietta, ma colpisce un altro palo, prima dell’assist per il 2-0, in una partita complessa in cui ha pochi spazi e poca assistenza da Hysaj.
Osimhen 7 – Con il cambio gioco straordinario che porta al 2-0 manda in pensione una serie di opinionisti napoletani o ex addetti ai lavori (un’era geologica fa) che lo volevano invece a scuola calcio perché senza tecnica. Nel primo tempo il suo attacco alla profondità è quasi l’unica arma del Napoli, nella ripresa la Fiorentina lo francobolla ma lui gioca per i compagni allargandosi e lanciando i compagni (dall’84’ Petagna sv)