La vicenda delle stabilizzazioni, partendo dalla battaglia riguardante quelle del Piano di Zona, assume giorno dopo i giorni i caratteri del dramma per chi a fine anno resterà a piedi e di melodramma per la nostra politica.
La lettera della Fortini, l’assessora regionale alle Politiche Sociali, è stata chiarissima, sotto forma di strigliata a sindaci e assessori al ramo dei quattro comuni che compongono il Piano di Zona al centro del “bordello”, il Piano che mette assieme le due Nocera, Castel San Giorgio e Roccapiemonte. Per i sindaci in particolare – partendo da quello del comune capofila – ora sarà davvero complicato assai tentare l’ennesima arrampicata sugli specchi e risulterebbe solo uno spreco per i cittadini-contribuenti ascoltarli in nuovi spazi di comunicazione istituzionale (per la sola città capofila ci sono ogni anno a bilancio oltre 30mila euro per tal tipo di comunicazione, ovviamente soldi dei cittadini-contribuenti) oppure in angelus domenicali (per fortuna non li paghiamo e manco li ascoltiamo, già quello del Papa basta e avanza). Stamattina i quattro sindaci in questione si sono visti. Risultato ? Difesa strenua di posizioni ormai indifendibili, mezze promesse di valutare e dialogare ma anche di provvedere a ricognizione sul personale che serve (persino messa in dubbio di alcuni operatori per presunte incompatibilità). Poca roba, insomma, a fronte della preannunciata mobilitazione sindacale ormai dietro l’angolo.
Che dire, poi, di ex assessori al ramo che appaiono per affermare il nulla mischiato al niente (vogliamo accontentarci della battaglia contro la tampon tax?). Continua a meravigliarci, infine, il comportamento del PD nelle nostre zone a proposito di tale vicenda: non ripeteremo il solito invito a dire qualcosa di sinistra (la lotta al precariato non abita più qui?) ma almeno lo sollecitiamo a dire qualcosa (m.m.)