50 attori, 21 autori in 12 straordinari spazi Campani per un viaggio in cui le parole diventano espressione necessaria e occasione di lavoro. Sono i numeri del festival diffuso Racconti per Rincominciare giunto alla sua seconda edizione che parte il 28 maggio fino al 6 giugno. Un’occasione di tornare al teatro in presenza che nasce da una necessità, una dimensione, una speranza legata al tema attualissimo della ripartenza. E non solo per il teatro. La scrittura, la messa in scena nascono, infatti, dalla necessità come momento creativo, dalla voglia di rimettersi in gioco per dare voce alla forza creativa e produttiva di uno dei settori che ha più sofferto della pandemia. . Con riscontri anche un’occasione di lavoro. Ideato e organizzato da Vesuvioteatro.org con il coordinamento artistico di Giulio Baffi e Claudio Di Palma, il festival, che aderisce al progetto “la Campania è Teatro, Musica e Danza” promosso da ARTEC/ Sistema MED in collaborazione con SCABEC e Fondazione Campania dei Festival.
Cantiere della parola
La centralità e l’importanza, il ruolo della parola diventa il cuore. In questo periodo pandemico, fuori dalla norma. E ne diventa l’occasione teatrale. Che le parole che straordinariamente siano capaci di riattivare anche occasioni di lavoro.
“La prima edizione è stata contraddistinta maggiormente dai numeri – spiega Claudio Di Palma – ovvero il rac-conto era quel conteggio che occorreva per saper o capire se si poteva rimisurare il mondo, visto quello che stava accadendo. Dopo quest’anno non è che abbiamo capito fino in fondo quello che stava accadendo e come lo si potesse raccontare ma c’è l’obbligo di saperlo raccontare, di cercare le parole altre che cerchino di raccontare. Stare sulla cronaca tragica mi sembra didascalico e iniutile e dannoso. Noi abbiamo l’esigenza di digredire. La digressione ci allunghera l’esistenza. La digressione fatta di parole che sanno raccontare per condurre all’emozione.
Secondo me se la prima edizione – continua Di Palma – era contraddistinta dal fattore numerico questa seconda edizione ha la necessità di stabilirsi sul valore della parola. Noi abbiamo come attori un mito che è Don Chisciotte non tanto per la questione retorica di sfidare i mulini a vento, quanto invece nell’esigenza, ambizione, aspirazione a divenire le parole che si leggono. Don Chisciotte esce pazzo perché si crede un cavaliere di altri tempi, leggendo i romanzi di cavalleria. Noi facciamola stessa cosa, noi leggiamo e cerchiamo di essere ciò che leggiamo. Questo dà spessore alle parole e nuova vita, in quella vita dobbiamo trovare nuova vita”.
Gli eventi del festival
Gli spettacoli, voci e parole di artisti diversi, drammaturgie nate ad hoc vanno in scena tutti i giorni del festival diffuso, contemporaneamente in dodici scenari. Da Portici a Benevento, a Castellammare, Sorrento, Ercolano. Spiccano volti interessanti come Patrizio Oliva che trasforma il palcoscenico in un ring dove si racconta e si interpreta “in tre round” al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Massimo Andrei inventa un percorso tra cibo e passioni per Villa Signorini ad Ercolano, Luciano Melchionna mette in scena i “barbari residui” di Shirley Jackson a Villa Campolieto di Ercolano. L’Orto Botanico della Reggia di Portici diventa magico scenario de la “Bella e Bestia” che Claudio Di Palma trae dalla fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. La leopardiana Villa delle Ginestre a Torre del Greco ospita “Inventario di cose perdute” tratto dalle opere di Judith Schalansky. Nel Parco sul mare di Villa Favorita Nadia Baldi racconta le storie di donne protagoniste nel suo “Uno nessuna centomila”. Storie di corte e di cortigiane, di “Favorite e Favoriti”, riecheggiano poi negli spazi del Palazzo Reale di Quisisana a Castellammare di Stabia, mentre proseguendo in costiera e raggiungendo Sorrento si potrà godere di una mozzafiato “Vista su Napoli” che, nella terrazza della Villa Comunale adiacente il magnifico Chiostro di San Francesco, accoglie gli allestimenti teatrali di testi tratti da opere di Benedetta Palmieri, Silvio Perrella, Alessio Forgione, Viola Ardone. “La doppia vita del frate”, storia per quattro voci di Antonio Piccolo è lo spettacolo che va in scena nel Chiostro di Santa Maria del Plesco a Casamarciano e al Mulino Pacifico di Benevento Michelangelo Fetto mette in scena, in due puntate, “Radiodrammi”, spettacolo liberamente ispirato a “La panne” di Friedrich Dürrenmatt. La proposta di teatro della seconda edizione di “Racconti per ricominciare” si conclude a San Gennaro Vesuviano con l’evento speciale dedicato ai “100 anni di Besana”.
Tutte le informazioni e i link per acquistare i biglietti al sito ufficiale di www.vesuvioteatro.org