All’improvviso, non uno sconosciuto ma certamente un dimenticato. E’ di Torre Annunziata, ma porta il cognome del gol, cioè Evacuo (il gol in tutte le salse made in Scafati, fratelli tra loro il maggiore Felice e il minore Davide). Qui però non c’è parentela ma solo omonimia, con la stessa voglia di mettere il pallone in fondo al sacco.
Ad appena 25 anni Pasquale Evacuo, centravanti di notevole stazza, un poco s’era buttato via ed un altro poco s’era fatto buttare via, complicandosi la vita prima ancora della carriera. Mimmo Baino, con la scuola calcio a Bosco, l’ha aveva cresciuto e coccolato. Poi la gavetta: Carpi, Bellaria col debutto in C2, Isernia ed il ritorno a casa, Ercolano e Gragnano, persino Sorrento.
Poi il buio: la spalla che lo tormenta da parecchio ma anche altro: l’arresto per spaccio di droga. Poteva finire così ? Nel calcio, se non proprio il lieto fine, esiste il lieto riprendere voglia e smalto. Nel turno di Eccellenza del week end, con la maglia del Napoli United, realtà che negli ultimi anni s’era specializzata nel lanciare nel calcio e nella vita giovanotti africani (in particolare senegalesi e capoverdiani), rompe qualsiasi equilibrio: 5 gol suoi nella goleada che s’abbatte sul Barano. Il totale fa 11 in 8 partite. E’ non finisce qui. Tutto s’è rischiarato all’improvviso: l’anno prossimo in tanti faranno la fila per accaparrarsi Pasqualone, il bomber rinato, l’Evacuo-non Evacuo che ha ricominciato a segnare, anzi a sognare.