Era il 28 maggio e faceva caldo. Finalmente arrivò l’interpretazione. “E così dove finì il fiume incominciò questo tremendo film”
La Corte Federale d’Appello, composta da: Mario Luigi Torsello Presidente, G. Paolo Cirillo Componente, Mauro Mazzoni Componente, Carlo Sica Componente, Federica Varrone Componente (relatore) ha pronunciato nella riunione fissata il 28 maggio 2021, tenutasi tramite videoconferenza, a seguito del reclamo numero RG 146/CFA/2020-2021 PST 0027/CFA/2020-2021 proposto dal Presidente Federale, in data 05.05.2021, accoglie il reclamo in epigrafe.
Ergo: il dispositivo della sentenza emessa un paio di mesi dal Tribunale Nazionale Federale – Sezione Tesseramenti, firmata dal presidente in carica Andrea Annunziata, avvocato marzanese di nascita e nocerino di residenza, ex parlamentare, attuale presidente dell’Ente Porto Tirreno, è cancellato, grazie al pronunciamento della Corte Federale d’Appello, pronunciatosi sull’impugnazione della sentenza Annunziata voluta da Gravina, presidente Figc. Un vero e proprio pateracchio: sentenziando sul caso Cori, fattispecie diversa, Annunziata e i suoi colleghi avevano marcato questo concetto: nei dilettanti nulla è cambiato rispetto alla regola esistente, ovvero possibili per i calciatori tre tesseramenti al massimo, con la regolarità di posizione calcolata però in base a due sole maglie indossate in competizioni ufficiali.
Apriti cielo: e come facciamo si sono chiesti a quel punto tutti, in primis le società dilettantistiche, che approfittando del vuoto di norma scritta e di interpretazioni fornite verbalmente avevano tesserati calciatori arrivati in qualche caso fino alla quinta maglia cambiata nella stessa stagione ?
Calma la soluzione all’italiana c’è sempre: nessun giudice sportivo ha minimamente preso in considerazione il deliberato di Annunziata e company nel dispositivo, una mano è arrivata loro da segretari ed estensori di reclami, nessuno è riuscito a presentare motivazioni adeguate, sia formali che sostanziali.
Lo avevamo scritto dal primo momento: comunque vada, Annunziata aveva visto e scritto giusto. Solo che in Italia, calcio compreso, a volte non basta. Anzi in qualche caso dà fastidio. Il futuro è opus Dei: cosa succederà per la stagione futura ?