In diretta a La 7 nel programma Non è l’arena condotta da Giletti emerge la storia assai curiosa che riguarda la stazione sperimentale per le conserve alimentari di Parma e che ha l’unica sede meridionale ad Angri. Secondo la ricostruzione avvenuta durante la diretta, la Stazione Sperimentale, ente pubblico gestito dalla Camera di Commercio di Parma ed attualmente commissariata dal Prefetto di Parma, avrebbe pagato un addetto stampa,
Francesco Capozza, costato con un contratto da 100 mila euro l’anno, per garantire un servizio diretto però al multiforme Di Fazio. Secondo quanto dichiara il giornalista Nello Trocchia che ha seguito la vicenda e che l’ha raccontata, il giornalista avrebbe avuto un abboccamento con Di Fazio che gli avrebbe chiesto di seguirlo nella comunicazione ma a pagarlo è stata la Si.Ca, la società pubblica che si occupa della sperimentazione sulle conserve alimentari. La vicenda assai intricata, è stata raccontata durante la diretta, con ospiti anche il giornalista Luca Telese, e l’ex parlamentare Nunzia De Girolamo. Durante la trasmissione, Capozza ha spiegato di aver avuto incarico da Di Fazio per seguirlo nella comunicazione ma che poi avrebbe sottoscritto un contratto con la SSica dal valore di 100.000 mila euro annui. Capozza è lo stesso che aveva garantito a Di Fazio di avere un contatto diretto con la cantante Paola Turci, per la quale l’uomo era ossessionato. Ma chi è Di Fazio? “Un moderno Barbablù” cosi come descrive il gip Chiara
Valori della Procura di Milano, l’arrestato Antonio Di Fazio. Compiaciuto delle immagini scattate nel corso di un anno e mezzo, dalle fine del 2019, che conservava sul suo telefono: 54 scatti oggi al centro dell’indagine di donne seminude, incoscienti, nella sua disponibilità, “immagini che nessuna spiegazione alternativa possono avere se non quella di documentare il “trofeo” da lui conquistato” scrive il giudice. Un uomo multiforme che si dichiarava “agente segreto” ma non lo era, e che viveva tra lussi, yatch, ville e tanti investimenti e società. La procura ha formalizzato nuove accuse dopo che lunedì ha ascoltato alcune presunte vittime dell’imprenditore arrestato venerdì scorso a Milano per violenza sessuale su giovani studentesse che, secondo le accuse, drogava e poi violentava. Il caso della stazione sperimentale di Parma ed Angri sta facendo parlare nell’Agro. Nel 2010 aveva rischiato di chiudere e i sindacati confederali di categoria (Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil) avevano avviato una protesta contro la decisione del Governo che voleva sopprimere la Ssica di Angri e trasferire le competenze e le attribuzioni dell’istituto operante nell’agro nocerino sarnese alla Camera di Commercio di Parma. Una protesta poi rientrata per il passaggio alla Camera di Commercio di Parma e nel 2017 il commissariamento prefettizio, imposto per l’inchiesta della Procura di Parma che cosi scriveva sulla gestione di questo ente: “Criticità sul piano della corretta gestione della Fondazione, profondo conflitto tra i componenti del consiglio di amministrazione designati dalle associazioni di settore rappresentative delle aziende contributrici e il presidente, nonché tra quest’ultimo e il direttore generale, mancato esercizio da parte del presidente delle funzioni attribuitegli dallo Statuto, svolgimento di riunioni del cda senza una convocazione del presidente (con relativa mancata partecipazione di quest’ultimo) e con una verbalizzazione talora sommaria delle sedute, mancata adozione del regolamento di organizzazione e funzionamento e del regolamento per l’amministrazione e la contabilità, ritardata adozione di atti obbligatori in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di responsabilità di impresa”.
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