Ad un mese dalla chiusura dell’anno speciale dedicato alla celebrazione del quinto anniversario dell’enciclica Laudato Si’, sulla cura della casa comune, la parrocchia Santa Maria delle Vergini di Scafati, in collaborazione con il vicariato per la Carità e la Giustizia della diocesi di Nola, promuove il convegno Custodire il fiume Sarno, impegno e responsabilità che si terrà il prossimo 18 giugno 2021, alle 19.30, nella chiesa parrocchiale in piazza Vittorio Veneto.
«Scafati dà la possibilità di comprendere a fondo l’importanza dell’invito del Papa a un’ecologia integrale – spiega il parroco, don Giovanni De Riggi -. La città è infatti sorta attorno al fiume Sarno e per questo la sua sorte è legata allo stato di vita del fiume. L’inquinamento dell’alveo fluviale incide sulla città in modo determinante e incide sui cittadini, sulle loro vite. Negli anni non sono mancati impegni fattivi da parte di associazioni e di gruppi spontanei che, monitorando la situazione, sono stati sentinelle sul territorio e pungolo per le istituzioni competenti affinché si attivassero per una soluzione del problema: l’attenzione di pochi deve ora diventare attenzione di tutti. Il Sarno è un bene comune che deve stare a cuore ad ogni abitante di questa città».
Intervengono: monsignor Antonio Di Donna, presidente della Conferenza episcopale campana, e Fulvio Bonavitacola, vicepresidente e assessore all’ambiente della Regione Campania. A dare il via all’incontro – moderato dal vicario episcopale per la Carità e la Giustizia della diocesi di Nola, don Aniello Tortora – i saluti del sindaco di Scafati, Cristoforo Salvati, e del vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino. Le conclusioni sono affidate al parroco don Giovanni De Riggi.
«La cura del creato – sottolinea il vicario episcopale don Aniello Tortora – è sempre stata al centro dell’azione pastorale della diocesi di Nola, che si è fatta promotrice di dialogo con le istituzioni e la società civile. Serve un nuovo impegno e una nuova responsabilità per custodire il fiume Sarno. Da qui nasce l’idea di tenere un convegno a due voci: quella della chiesa locale perché, con la forza profetica della Laudato si’, ancora una volta sproni all’impegno per l’ambiente, e quella della Regione, perché possa condividere quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare per restituire il fiume alla città».