Al terzo tentativo, stavolta con maggioranza semplice (bastavano 13 voti), Mario Santocchio, sfiduciato nei mesi scorsi e da allora esercitante la funzione come assessore anziano, viene rieletto alla presidenza del consiglio comunale. Prima della votazione, il sindaco Cristoforo Salvati aveva annunciato al parlamentino cittadino la rinnovata intesa di maggioranza sul nome di Santocchio. 20 i votanti, Grimaldi, Russo, Sarconio, Alfonso Carotenuto e Conte non hanno partecipato alla votazione. L’elezione è arrivata con 13 voti a favore, 2 schede bianche, 1 voto per Cascone, 4 schede nulle (due voti per Coppola. un voto per Avagnano, un voto considerato identificativo per Antonio Carotenuto).
Con 21 voti a favore e un astenuto, è passata la sottoscrizione del Contratto di Fiume, passaggio individuato dall’amministrazione, e con qualche riserva anche dall’opposizione, per possibili passi in avanti in materia di disinquinamento del Sarno. La maggioranza fa passare anche l’atto di indirizzo per lo studio di fattibilità sull’affidamento all’Acse dei servizi cimiteriali e di quelli relativi alla Villa Comunale.
Gran finale con l’atto indirizzo per passare in tema di Acse da governance monocratica ad un vero e proprio consiglio d’amministrazione. Quattro emendamenti presentati in materia. L’emendamento Grimaldi, riguardante il rispetto dei criteri Legge Madia per i cda di 3 o 5 persone, viene bocciato con 15 voti contrari e 7 favorevoli. Sulla modifica del comma per i requisiti di presidente e due componenti si basava il secondo emendamento, sempre illustrato da Grimaldi: il possesso di almeno un requisito tra laurea triennale, membro di cda o amministratore unico per almeno tre anni in società di fatturato di almeno 5 milioni di euro, esperienza da incarichi istituzionali per almeno 5 anni (consiglieri oppure assessori comunali provinciali o regionali in maniera anche cumulativa e non continuativa, ovviamente per legge con una distanza di 2 anni dalla carica ricoperta). Il sindaco fornisce parere favorevole. L’emendamento 2, accorpato col 4 e modificato, passa con 16 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astenuti. Segue l’emendamento 3 riguardante la quota di genere nella composizione del cda, relatore ancora Grimaldi: la quota rosa passa con 18 voti favorevoli e 3 astenuti. Ultimo emendamento presentato dalla consigliera Formisano, ovvero innalzare i requisiti di natura ambientale per i componenti del cda con laurea in ingegnere ambientale o lauree equipollenti: non passa, 13 voti contro,4 favorevoli e 3 astenuti.