E’ una frase che molte fonti attribuiscono a Camillo Benso Conte di Cavour che l’avrebbe pronunciata poco di morire il 6 giugno 1861. In realtà, l’affermazione “libera Chiesa in libero Stato” è stata coniata da Charles de Montalembert, la si può ancora ammirare incisa all’interno del suo castello di La-Roche-en-Breuil). Cavour la utilizzò in occasione del suo primo intervento in parlamento, il 17 marzo 1861.
Tale affermazione esprimeva efficacemente la visione relativamente ai rapporti di reciproco rispetto nella reciproca autonomia che si sarebbero dovuti instaurare fra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica in modo da permettere la loro convivenza. Sostanzialmente Cavour asseriva che il Papa avrebbe dovuto dedicarsi soltanto al potere spirituale dimenticandosi quello temporale.
A distanza di secoli, costretto dall’attualità, il premier Draghi ha detto in Parlamento: “L’Italia è uno stato laico, quindi non è uno stato confessionale”. Scoprire l’acqua calda ma dichiarare la scoperta con l’aplomb del leader incontrastato.
A noi sembra che sia tutto uno Stato Confusionale, compreso quello del Vaticano. Zan rischia di passare alla storia molto di più del quasi omonimo cronista di ciclismo (in tanti parlano di ddl De Zan). Il governo dei migliori rischia di andare a sbattere addirittura sul Concordato, peraltro invocato dall’ala oltranzista-restauratrice della Chiesa nostrana, con Francesco costretto a mediare per non perdere l’ala progressista morbida. Ma Zan sapeva delle conseguenze mostruose del suo pur apprezzabile intento ? Sdrammatizziamo, ci vorrebbe il tormentone Mille della insolita ditta Berti-Fedez-Lauro.
Non è tempo di atteggiamenti da barricata, da una parte come dall’altra. Crediamo che su certi temi, in particolare sulla discriminazione sessuale e non, sia opportuno legiferare (in verità non sembra di questi tempi la Prima Urgenza ma la nostra è sommessa opinione). Però sarebbe serio farlo in maniera sobria, senza andare a sbattere contro il muro immancabilmente alzato da chi preferisce un mondo che non c’è più e che forse nella realtà non è mai esistito. In quanto al Liberto Stato, saremo sempre con Cavour e de Montalembert, pur dichiarandoci cristiani (qualcosa in più di quel che diceva Croce sull’impossibilità di non dirsi cristiani ma certamente molto di meno dei cristiani da crociata moderna).