«Inaccettabile che le strutture sanitarie diventino ancora oggi teatro di episodi di violenza». L’affondo è di Donato Salvato, segretario provinciale della Uil Fpl, in merito all’aggressione al personale sanitario avvenuta all’interno dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. «Non possiamo permettere che i nostri operatori, già messi a dura prova dall’emergenza Covid e da problemi atavici come gli organici carenti, vedano messa a repentaglio persino la propria incolumità. Per questo auspichiamo un potenziamento dei controlli, che permetta a tutti di svolgere il loro lavoro in condizioni accettabili. Fino a qualche mese fa parlavamo di “eroi in corsia”, celebrati e osannati ovunque. “Eroi”, queste persone, lo sono sempre. Lo dimostra quanto successo a Nocera Inferiore». Prosit.
Stamane il Sindaco Torquato si è recato al Pronto Soccorso dell’Umberto I e presso la Direzione Sanitaria,dove ha incontrato il vicedirettore il dott.Aprea. Aveva chiesto colloquio con la Direzione Sanitaria già qualche settimana fa, prima che la situazione si aggravasse con gli atti di violenza di ieri al Pronto Soccorso. Da qui e dalla mancanza di risposte risolutive definitive è nata l’iniziativa di protesta del sindaco, che aveva preannunciato un sit in di protesta permanente dinanzi all’ospedale erto I da lunedì in caso di perduranti mancanza di risposte. In mattinata la definitiva rassicurazione circa la presenza a Nocera di Iervolino entro la fine della settimana prossima per comunicare e affrontare problemi strutturali. Amen, grazie concessa, anzi per ora solo annunciata.
La pazienza, invece, l’ha persa subito un sindacalista. “Ho letto con stupore e indignazione alcuni titoli giornalistici nei quali si evince che in merito all’aggressione di ieri al pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore sia da colpevolizzare il personale in servizio al pronto soccorso”, lo scrive Gianfranco Ricci, coordinatore dei servizi infermieristici del Dea Nocera-Pagani-Scafati. in una missiva indirizzata al sindaco Torquato e al direttore sanitario ed amministrativo. “Lungi da me voler dare lezioni di giornalismo, non ne sono in grado, ma usare titoli come “Malato curato male” o “ricoverato trattato male” sono messaggi che inducono per chi legge ad avere un’interpretazione personale e pretestuosa. Fermo restando che chi soffre ha diritto alla migliore assistenza, ma garantisco che la professionalità e il rispetto dell’umana dignità, fa parte dell’interno Dea Nocera-Pagani-Scafati del quale il sottoscritto ricopre un ruolo super marginale. Naturalmente la magistratura farà giustamente i propri riscontri ma a volte, prima di gravare con titoloni clamorosi e indignanti, bisognerebbe acquisire dati di fatto e non screditare gratuitamente dei professionisti che fino a poco fa erano considerati eroi. Devo pensare che continua a prevalere la legittimità dell’homni lupus”. Amen, anche qui. Non possiamo scrivere altro…
Nelle prossime ore potrebbero scattare provvedimenti nei confronti delle tre persone che avrebbero sfasciato il reparto, un mini-nucleo familiare proveniente da Somma Vesuviana. Gli uomini del colonnello Di Gangi, stanno raccogliendo gli elementi, partendo dai medici testimoni oculari degli eventi Casillo, fisicamente colpito da due persone, e Baio, che hanno dato origine al raid contro il personale e l’arredo sanitario. Secondo i medici, il paziente è stato visto per due giorni di fila e non è stato mai abbandonato, oltre a ribadire sia a lui che a i familiari che l’esame prescrittogli non poteva essere fatto prima di sette giorni.