
“Parate viam Domini” tradotto dal latino “Preparate la via al Signore”, cosi ha citato il passo evangelico Monsignor Giuseppe Giudice durante la sua vibrante omelia per la messa che si è celebrata nel parcheggio di Fondo Caiazzo in occasione della festa patronale . “Non si puo ripartire senza conoscere la meta, e non si riparte facendo di San Giovanni un feticcio” cosi il vescovo ha proseguito, commentano la parola più usata in questo periodo: la ripartenza. Il prelato ha evocato la necessità di non dimenticare la sofferenza di questi ultimi tempi, e ritrovare una fede autentica. “Abbassare i colli dell’orgoglio, riempiere i vuoti delle nostre valli, il compito che ognuno di noi, deve ripartire con il piede giusto, ripartire senza dimenticare i tanti morti, le tante sofferenze, senza dimenticare che negli ospedali tanti operatori sanitari e pastorali hanno dato la vita, non si può ripartire, dimenticando, mettendo tra parentesi, facendo finta che non sia successo niente, perchè alla pandemia sta seguendo una funesta carestia. Una grande difficoltà economica, una difficolta interiore, giovani, ragazzi, che hanno perso l’orientamento della vita. Saremmo dei superficiali e sprovveduti, se andassimo avanti senza renderci conto della realtà complessa di questi tempi”. Dare un senso autentico di fede anche alle feste e alle processioni, da fare con grande coscienza, non per coprire la sofferenza. “La fede quando è fede vera, sincera, quando non è legarsi alla tradizione, occorre una fede umile, come quella di Giovanni che apre la strada al Signore . Dobbiamo riprendere cosi, coscienti de nostro tempo, di quello che il mondo ha vissuto”. E poi di nuovo un passaggio attuale che tiene conto delle difficoltà delle donne, spesso mortificate, e infine alcune parole sulla folla, quella citata durante il passo evangelico di questa domenica con il miracolo di Gesù con la resurezione della bambina morta. “La folla non guarisce, disturba, grida e distrugge, all’interno della folla ci sono le persone, non mi salva la folla, ma la fede in mezzo alla folla, è bello comprendere che anche in mezzo alla folla, in una cultura che pensava di essere immortale”. Il Vescovo ha implorato Giovanni il precursore di illuminare chi fa leggi, che siano per gli uomini, probabilmente riferendosi all’attuale discussione sul Ddl Zan e la contrapposizione emersa tra Vaticano e Stato laico di queste ore.