Passaporti, card, attestati, caccia all’untore appena si festeggia. Ma che razza di Paese siamo diventati ? Vogliamo vivere l’assedio perenne della paura, della mascherina persino in formato doppio, del facciamoci una dose e poi l’altra e un’altra ancora ? La vita è adesso, anche nei pomeriggi caldi – ci scuserà Baglioni col Meteo adattato – e nessuno deve limitarcela. Il tempo buttato via nelle prigioni che hanno costruito intorno a noi, gabbie mentali, non tornerà più. Ma guardare avanti, vivere le gioie, partecipare persino alle amarezze, significa continuare il percorso, senza soffermarsi sugli indici RT, le zone gialle, le conte quotidiane di casi (per fortuna da mesi la nostra testata ha smesso), i comizi contraddittori dei virologi, i politici che straparlano, l’ormai stucchevole “non abbassiamo la guardia”. La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli. Signori, la smettiamo con questo carosello ? (m.m.)
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